"Confessioni di un becchino poeta" di Thomas Lynch - Zelig, 1998.
Attraverso le pagine terse e liriche delle sue memorie di impresario delle pompe funebri, Thomas Lynch ci accompagna con passo lieve nel territorio misterioso e inquietante della morte. Se, come diceva Kafka, i libri dovrebbero essere una scure per rompere il ghiaccio che c'è in noi, con quest'opera Lynch ne spezza davvero tanto.
Confessioni di un becchino poeta
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