La grande fuga

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La grande fuga

"La grande fuga" di Ulf Stark - Iperborea, 2020.


La grande fuga è l’ultimo libro di Ulf Stark: finalista al Premio August e in corso di traduzione in moltissimi paesi, ha venduto 25.000 copie in Svezia.
Il nonno è molto malato ed è stato ricoverato in ospedale, ma Ulf non si capacita del fatto che suo padre trovi sempre mille scuse per non andare a trovarlo. Il problema è che il nonno sbraita in continuazione, non sta alle regole e tratta male il personale, e questo suo comportamento lo mette in imbarazzo.

Ulf invece non è affatto in imbarazzo: a lui è sempre piaciuto quando suo nonno si arrabbia, e a un certo punto decide di andare a trovarlo da solo. Tanto ormai ha imparato la strada: basta prendere la metropolitana poi salire su un certo autobus e scendere quando si vede una chiesa su un poggio. Ovviamente i suoi non devono sapere che va da solo, per cui Ulf finge di andare all’allenamento di calcio e va dal nonno portandogli pane burro e aringhe e pure una birra. Il nonno è tutto contento di vederlo, ma dentro l’ospedale si sente come un leone in gabbia e vuole a tutti i costi mettere in atto il suo grande desiderio: tornare per un’ultima volta alla casa sull’isola dove andava sempre con la nonna. Insieme, nonno e nipote mettono a punto un piano: il sabato successivo Ulf si presenterà all’ospedale con un taxi e dovrà essersi organizzato per far finta di dover stare via tutto il weekend. Dovrà anche fare in modo che qualcuno chiami l’ospedale spacciandosi per suo padre per annunciare che il nonno starà da loro nel fine settimana. Ulf è un po’ preoccupato, ma grazie all’aiuto del panettiere Adam risolverà i problemi a cui non è già riuscito a porre rimedio da solo e darà inizio a una dolce e tenerissima avventura. Terminato appena prima di morire e per questo uscito postumo, La grande fuga è considerato uno dei più bei romanzi di Ulf Stark, in cui, con la sua inconfondibile grazia e il suo irresistibile umorismo sa affrontare temi grandi con parole semplici, riuscendo a farci ridere e piangere nella stessa pagina e a scavare nei misteri della vita, della morte e dell’amore come pochi altri sanno fare.


Vincitore del Premio LiBeR 2020.