"La sesta ora" di Salvatore Niffoi - Il Maestrale.

Ularzai è un villaggio misterioso: le pietre camminano e il tempo si è fermato. Qui vive Bachis il sarto. Egli manifesta subito la passione per il cucito ma babbo Tidoru ne mortifica l'indole. L'arrivo in paese di un regista famoso è un'occasione per il giovane che si avvia ad una carriera di costumista. Ma potrà questo liberarlo dalla magia del'paese degli umili'dove il destino umano è scandito dai sei tocchi dell'orologio della torre pisana?

"Parlane bene" di Thomas Mùnster (traduzione di Anna Maria Ganga) - Il Maestrale.

Vieni a trovarmi anche il prossimo ''anno e, quando sarai nuovamente nel tuo Paese, parla bene della Sardegna!» Così i sardi, nei primi anni '50, si accomiatano dal viaggiatore, il tedesco Thomas Mùnster. Il sentimento di quelle parole si legge sopra una tradizione di sentenze negative frettolosamente espresse, prima di Mùnster, da sguardi forestieri. Parlane bene è un arguto diario di viaggio che, ironicamente, racconta le "isole nell'isola".

"Il parroco di Arasolè" di Francesco Masala - Il Maestrale.

Sradicato dalla originaria comunità contadina di Arasolè, Don Adamo è destinato ad amministrare la chiesa del paese-dormitorio di un polo petrolchimico. Nell'amaro monologo provocato dalla nuova condizione, nevrosi e complessi privati si mescolano e talvolta s'identificano con il disagio storico di un'intera civiltà, drammatica­mente scissa tra un'identità culturale a brandelli ed il nuovo, alienante mondo dominato dal Dio Petrolio.

"Scarpe rosse, tacchi a spillo" di Luciano Marrocu - Il Maestrale.

Roma fine anni '50: Serra è un avvocato un po'scalcinato e Carruezzo gli fa da "giovane"di studio, con inversione degli antichi ruoli. La routine di sfratti e liti con­dominiali s'interrompe quando Serra ac­cetta la difesa di Adelina Demontis accusata dell'omicidio dell'usuraio Pompeo Amicucci. Qualcosa non torna. L'am­biente dei "cravattari" romani, gli strani coinquilini dell'usuraio, una rete di affari e poteri estesa alla Sardegna mineraria...

"Fàulas" di Luciano Marrocu - Il Maestrale.

Roma, estate 1939: una coppia di poliziotti dell'OVRA (Organo Vigilanza Reati Antistatali) è impegnata in un'inchiesta d'omicidio. Il più anziano, Eupremio Carruezzo, sovrintende alle indagini, mentre Luciano Serra si aggira tra i palazzi del potere fascista alla ricerca del colpevole. Quando l'inchiesta lo porterà a Fàulas, in Sardegna, Serra si troverà di fronte a un paese intero che vuole raccontare le sue contrastanti verità.

"Debrà Libanòs" di Luciano Marrocu - Il Maestrale.

Un romanzo d'avventura, poliziesca. Ritornano Eupremio Carruezzo e Luciano Serra, la strana coppia di poliziotti del tenebroso Organo Vigilanza Reati Antistatali (OVRA) di epoca fascista. Li ritroviamo ad Addis Abeba nell'estate africana del 1937, per indagare sull'assassinio di Duilio Bellassai. Sullo sfondo, la strage fascista dei monaci del monastero copto di Debrà Libanòs.

"La quattordicesima commensale" di Gianni Marilotti - Il Maestrale.

Premio Calvino.
La vita di Franca Bellisai, figura di esclusioni e inappartenenze ma alla ricerca di appartenenze e inclusioni: ideologiche e affettive. Dentro la lotta armata, come il compagno di vita Vittorio Rullo, vorrebbe stare la studentessa sarda emigrata a Torino negli anni 70. Dentro la riorganizzazione del movimento vorrebbe stare la fuggiasca in Francia. Poi dentro il dramma dei campi profughi in Bosnia. E, soprattutto, dentro l'Isola ritrovata.

"Padre padrone" di Gavino Ledda - Il Maestrale.

Premio Viareggio.
Gavino, dal padre avviato brutalmente al lavoro pastorale, conosce luci e ombre della vita campestre. In progressione lo investe la «violenza educativa» del padre-padrone. La ribellione cova nel ragazzine e la lotta è solo rinviata. La fuga della leva militare fa assaporare il senso dell'affrancamento dal patriarca, è l'occasione per la conquista di quell'istruzione scolastica stroncata sul nascere. L'unica via: «contravvenire alle leggi del padre».

"L'ultima parola. In viaggio. Nel jazz" di Jack Kerouac (traduzione di Alberto Masala) - Il Maestrale.

Se chi scrive è la musica, Kerouac... diventa musica. Se chi scrive è il viaggio, lui si fa percorrere dalle visioni, diventa strada... diventa gente, e linguaggio: Dave, il ragazzo messicano, l'umanità diTangeri con Burroughs, gli irochesi, la patetica visione dell'eroico country quotidiano di un'America bambina che non vorrà mai crescere. E Kerouac diventa America. Ma, come i bambini, la rompe e la rifa diversa» (dalla postfazione di Paolo Fresu).

"Tamburini" di Marcello Fois - Il Maestrale.

Rileggere in controcanto l'idea di Patria. Una voce dalle periferie geografiche e sociali della Nazione racconta il secolo breve: la Grande Storia di guerre, di uomini spediti al massacro. Il patriottico tamburino di De Amicis si rovescia moltipllcandosi nei tamburini di Pois: tutti membri di una sola famiglia che sacrifica alla Patria avi, nonni, padri e figli. Dalle trincee di un tempo all'oggi della morte, muta, per uranio  impoverito.

"Materiali" di Marcello Fois - Il Maestrale.

"Materiali" come di un laboratorio: del narrare e di un'impresa di scrittura con bilancio all'attivo, quella di Fois. Oggetti di una fulminea densità romanzesca da gustare in sé, e la scoperta di ascoltare una voce che accoglie voci di un quotidiano sorprendente: il Fois poeta del parlato, del dialogato, del gossip. Storie, brusio di storie da province alienate e alienanti, e poi l'incalzante ricostruzione dell'intrigo, il gioco dell'indagine, la follia domestica.

"Verità per verità" di Roberto Concu - Il Maestrale.

E il freddo brinato di un'alba invernale ma Lorenzo suda: appostato, attende la propria vittima e le cose andranno come devono andare: sparerà e ucciderà. Poi la macabra coreografia di una bambola decapitata, testa e corpo confitti sul cancello accanto al morto. Un enigma per gli inquirenti; simboli che giocano su un garbuglio di fatti e affetti, e potrebbero rimandare a una vecchia storia, difficile da dipanare nel girotondo delle troppe verità.