"Sandahlia" di Stefano Piroddi
L’epopea del popolo che osò sfidare Roma. Così si presenta l’ultimo romanzo di Stefano Piroddi “Sandahlia, i due volti dell’anima”. Piroddi è alla sua seconda impresa letteraria dopo “Gli angoli remoti del presente”, è nato e cresciuto a Cagliari, laureato in giurisprudenza è fondatore della casa editrice La città degli Dei. Ed è proprio attraverso la sua casa editrice che pubblica questo romanzo che si propone di essere il fulcro un ambizioso progetto non solo letterario ma anche cinematografico e teatrale.
Sandahlia è uno dei tanti toponimi con cui è stata chiamata la Sardegna nel corso dei secoli ed è questo l’ambiente in cui si svolge il romanzo. Ci troviamo nel III secolo A.C. da pochi anni le truppe romane hanno preso possesso di alcuni territori costieri di Sandahlia, effetto indiretto delle guerre puniche che stanno sconvolgendo i confini nel mar Mediterraneo. Ed è in questo contesto che conosciamo Amsicora, valoroso condottiero del villaggio di Thurgal, nel cuore verde di Sandahlia. Amsicora è una figura realmente esistita di cui però sappiamo veramente poco se non dalle poche fonti, ambigue e divergenti che ci sono pervenute.
In Sandahlia, Amsicora è un principe di antico retaggio nuragico profondamente legato al suo popolo, alla sua terra e alla spiritualità. Un uomo che vuole difendere a tutti i costi il suo popolo dall’egemonia incombente del potere romano. È la storia del primo scontro tra due civiltà, quella romana e quella sandahlica. Ed è uno scontro che non avviene su un campo di battaglia. È uno scontro tra due culture e due visioni completamente differenti della vita. I romani da una parte, affascinati dal potere e dal materiale, che hanno una sola divinità Roma, il cui imperialismo non si ferma davanti a niente e nessuno. I popoli sandahlici, invece, dall’altra ammantati di spiritualità e devoti a quel perfetto equilibrio tra l’uomo e la natura che lo circonda.
I diversi protagonisti, oltre ad Amsicora, rendono ancor più avvincente la narrazione. Troviamo Nertha, la sposa di Amsicora, Béina, la vergine guerriera, Grimasso il folle, ma anche spregevoli antagonisti come il perfido mercante cartaginese, Ammone, e il console romano Tito Manlio Torquato.
Una lettura consigliata soprattutto per chi ama i romanzi storici, a chi ha letto “Gli angoli remoti del presente” (con cui non è difficile cogliere le analogie) ma anche a chi vorrebbe approfondire meglio la concezione spirituale di un antico popolo.
Lorenzo Argiolas