"Bonhoeffer. La vita del teologo che sfidò Hitler" di Eric Metaxas - Fazi Editore, 2012.
Dietrich Bonhoeffer è stato un teologo luterano che ha vissuto in Germania durante la dittatura di Hitler. La sua etica morale e religiosa gli ha impedito di aderire alla ideologia nazista opponendosi in ogni modo possibile alle leggi e ai cambiamenti imposti dal terzo Reich.
La sua attività di oppositore al partito nazista gli costò dapprima la libertà personale e poi la stessa vita nell’aprile del ’45 per volere di Hitler in persona. La sua eroica e personale vicenda viene raccontata in modo dettagliato e lucido dallo scrittore statunitense Eric Metaxas, che consente al lettore di poter accompagnare l’animo di Bonhoeffer nel travagliato mare dei dubbi che il teologo deve affrontare circa il dovere di aderire o meno, sia come uomo che come fedele seguace del messaggio di Cristo, alle direttive che il regime nazista e la Chiesa Tedesca gli imponevano. La decisione di opporsi e di mettere a rischio la propria incolumità è il risultato di un approfondimento ulteriore da parte del teologo sul vero significato di essere un fedele cristiano, di perseguire in vita il messaggio di Cristo e di mettere in pratica gli insegnamenti della sua religione. Affronta in tal modo con convinzione e determinazione la difficile prova di staccare la Chiesa protestante dalla ideologia nazista sino ad arrivare a complottare concretamente per attentare alla vita dello stesso Hitler insieme ad altri uomini coraggiosi, che come lui combatterono contro il regime. Nonostante le quasi 700 pagine, comprese le note fondamentali per la comprensione, la storia si legge agevolmente grazie all’abilità divulgativa dell’autore che porta il lettore nel clima controverso della Germania degli anni ’30 e ’40, con flashback sulla infanzia e giovinezza di B., fornendo così un preciso quadro storico, politico e religioso. La storia dunque risulta fruibile e godibile per tutti grazie ad un linguaggio e ad uno stile semplice, attuale e preciso. Questa lettura è consigliata a tutti perché costringe ad una doverosa e sempre attuale riflessione sui nostri doveri di cittadini e di uomini e sui pericoli delle false e a volte “comode” ideologie, che parlano alla nostra “pancia”.
Alessia Carta