"Manuale universale del combattimento" di Steven Pearlman - Edizioni Mediterranee, 2008.
Nelle varie arti marziali, i principi di base che regolano l'uso del corpo durante un combattimento hanno portato a filosofie e tecniche diverse, spesso in contraddizione tra loro.
Un praticante di Judo preferisce la lotta, sostenendo che la maggior parte degli scontri finiscono in breve per arrivare al corpo a corpo, rendendo quindi la lotta la tecnica più efficace per sconfiggere un avversario. Un sostenitore del Taekwondo, invece, direbbe che durante un combattimento è necessario riuscire a mantenere la distanza che permette di utilizzare le nostre armi più potenti, i calci. Sono entrambi ragionamenti sensati. Steven Pearlman da anni ha cercato di distillare da queste discipline non una fusione di tecniche, ma piuttosto una raccolta dei principi fondamentali che possono guidare ogni praticante di arti marziali al successo di un'azione. Attraverso la sua analisi di una serie di principi di base sia fisici, che spirituali, l'autore ha scoperto un sentiero che porta verso il potere marziale aperto a tutti: una strada che supera i confini del singolo stile.