"Syd Barrett. Un pensiero irregolare" di Rob Chapman - Stampa Alternativa, 2012.
Syd Barrett, l'uomo dalla cui fantasia unica e irregolare scaturì lo stile dei Pink Floyd, era studente d'arte, appassionato di light-show, promettente pittore, poeta e chitarrista dalla tecnica obliqua.
Trasferitosi dalla sua Cambridge in una Londra ribollente e in continua trasformazione, entrò in contatto con scrittori, artisti, intellettuali e musicisti sia pop che d'avanguardia: da tutti trasse ispirazione e stimoli per sviluppare una personalità curiosa ed eccentrica. Ma il destino lo portò a eclissarsi velocemente, nel rifugio di una vita isolata e silenziosa, ad alimentare una mitologia dell'assenza, fino a sparire nell'estate del 2006, all'età di sessantanni, morendo come una persona qualsiasi. Rob Chapman disegna a tutto tondo il profilo e la storia di un artista visionario e consapevole, che per inventiva e originalità andava ben oltre le pur rivoluzionarie performance dei giovani Pink Floyd. Grazie a un lavoro di ricerca durato più di trent'anni, e uno stile appassionato e piacevole, l'autore ci restituisce la ricostruzione minuziosa di luoghi ed eventi ma anche quella dell'estetica di Barrett, analizzandone le opere e riconoscendole parte di un filo rosso che, da alcuni "irregolari" della letteratura inglese (Carroll, Lear, Grahame), arriva fino a quella cultura psichedelica che aveva conquistato i migliori estri creativi degli anni Sessanta.