"Il boia" di Pär Lagerkvist (trad. dallo svedese e introduzione di Massimo Ciaravolo) - Iperborea, 1997.
“Libro di battaglia” incentrato sul problema del male, sia come forza legata alla natura dell’uomo, che come presenza co-stante nella storia.
La stessa scena si svolge in due epoche diverse: prima il Boia siede in una taverna medievale, poi la taverna si trasforma in un locale nella Germania degli anni Trenta. E’ temuto prima, riverito e acclamato come capo, poi. Una denuncia della nuova barbarie ideologica, del razzismo, lo sterminio dei diversi, la guerra, la perdita di ogni senso umano, che culmina nella poesia del monologo finale, in cui il Boia lancia il suo doloroso atto d’accusa nei confronti dell’umanità.
RECENSIONI:
La Stampa – Ferdinando Camon (17/4/97)
Cercare Dio in Scandinavia
Il Manifesto – Maurizio Bartocci (3/4/97)
Il Mastro carnefice e i nuovi boia