"Israele e territori palestinesi. La terra della promessa" di Tiziano Zoli - Polaris, 2011.
Grande poco più della Calabria, capace di alternare deserti, campagna, montagne e pianure, Israele è da molti conosciuta come 'la Terra Promessa'. Noi l'abbiamo chiamata la 'Terra della Promessa', quella fatta da Dio ad Abramo e alla sua discendenza. Per gli Ebrei la Promessa è espressa nella terra che ospitò i figli di Isacco e di Giacobbe, che accolse il popolo liberato da Mose dalla schiavitù dell'Egitto.
Per i cristiani è la terra dove è vissuta la 'Promessa di Dio', quella di un Messia che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi e che ha il volto di Gesù di Nazareth, figlio di Giuseppe e di Maria. Per i musulmani, è la terra della promessa fatta da Dio ad Ismaele, figlio anch'egli di Abramo: la promessa che anche lui non sarebbe stato abbandonato nel deserto e nella sua vita. Tre religioni in un fazzoletto di terra con risorse naturali limitate, ma con un grande patrimonio umano e spirituale da scoprire attraverso luoghi, pietre e incontri. Dalla Galilea a Eilat sul Mar Rosso, dalla costa mediterranea alle rive del Mar Morto, in un caleidoscopio di tradizioni, è possibile scoprire Israele come 'Terra della Promessa' fatta a ciascun visitatore: la promessa di incontrare la bellezza e la varietà di questa parte del Mediterraneo; la promessa dell'incontro con altre religioni e culture che arricchiscono e trasformano l'anima umana; la promessa di un incontro e di un viaggio con un arcobaleno di tradizioni culturali e spirituali, ma anche di contraddizioni, che non lasciano nessun visitatore come prima dell'arrivo. Sarà anche per questo motivo, che visitare Israele vivendo i suoi ritmi e le sue contraddizioni, lascia ad ogni persona l'impegno di essere costruttori di pace con gli altri, ma prima di tutto dentro se stessi.