L'oscura ombra della Crisi o meglio della prossima ventura Catastrofe globale.
Recensione sospesa tra profezia e incubo notturno, per presentare ai nostri cari lettori e amici alcuni libri che parlano dei gravi drammi prodotti dalla Crisi e delle possibili soluzioni. Libri che si discostano dal pensiero dominante e propongono vie alternative, ma richiedono per essere percorse il risveglio delle coscienze, un illuminazione che consenta di fare luce e squarciare l'oscuro velo, tessuto da anonimi signori del dominio, consentendoci così di varcare le soglie che conducono a nuovi Cieli e nuove Terre.
...una sera di Dicembre dell'anno corrente, a Parigi, entravo per ripararmi dal freddo in un piccolo caffè di un via di cui non ricordo il nome...ordinato un the chiesi al cameriere carta e penna e rapito da un impulso irresistibile la mia mano incomincio a scrivere:
"...lo Spettro della Crisi non si aggira per il mondo in solitudine, ma l'oscura ombra che lo segue, che avvolge gli animi nel suo tetro manto della disperazione è gravida di sciami di sciagure pronte a colpire e ferire a sangue, con i suoi acuminati pungiglioni, la viva carne di molti.
L'orizzonte scompare alla vista e svanisce nei cuori l'attesa luce del nuovo giorno. Il cielo si squarcia e appare una grande coppa che versa sulla Terra arsenico. Si annuncia così, dopo cent'anni dal Grande Massacro l'apertura del grande abisso, ecco avvicinarsi la grande Catastrofe. Il muto grido di dolore dei viventi, dei mari, dei cieli, delle antiche foreste, si leva in una richiesta d'aiuto per Gaia, mortalmente ferita.
Ma sorde rimangono le orecchie dei cuori e ciechi gli occhi. Nelle grandi metropoli, moltitudini che si nutrono di paura e di rancore vengono adescate da mortifere musiche dai colori neri e bruni e dalle sirene del nuovismo che preparano piatti dai cibi rancidi e scaduti. Incomincia la grande danza macabra e gli stolti pontificano urlando: <
scritto su un tavolino del Café del la Paix - Paris - Due Erre.
Ecco i libri che consigliamo per la lettura:
Libri sulla crisi
1 - La civiltà del riuso. Riparare, riutilizzare, ridurre / Guido Viale - Laterza.
Non facciamo mai caso che in albergo, al ristorante, al bar, al cinema, dormiamo tra lenzuola e mangiamo in piatti già usati centinaia di volte, ci mettiamo in bocca posate che altri hanno già utilizzato, ci accomodiamo su sedie e poltrone che hanno già sostenuto molti altri corpi. L'appartamento dove viviamo, se non è di nuova costruzione, è già stato abitato da molte altre famiglie. Le città che frequentiamo sono già state utilizzate per centinaia o migliaia di anni. L'intero pianeta è stato ed è usato e condiviso da miliardi di altri esseri umani. Il mercato dell'usato copre solo una piccola parte di questi passaggi di mano. Dono, baratto, condivisione, abbandono, esproprio e saccheggio hanno da sempre un peso molto maggiore di quanto si pensi: l'atteggiamento, i sentimenti e le finalità che accompagnano queste azioni ci svelano la realtà del nostro rapporto con le cose, che è quasi sempre carico di senso e di affetti, ben più delle pulsioni o dei ragionamenti che guidano all'acquisto del 'nuovo', dove prevalgono invece sensazioni e scelte imposte dal mercato. Ma il riuso ha potenzialità nascoste che occorre sviluppare: perché le cose che scartiamo ogni giorno sono tantissime e perché il riuso conviene sia a chi cede che a chi acquisisce, riduce il prelievo di materie prime e la produzione di rifiuti, promuove condivisione e commistione di gusti e stili di vita, aumenta l'occupazione. Promuovere il riuso si può fare in breve tempo e con poche risorse.
2 - Azzerare i rifiuti. Vecchie e nuove soluzioni per una produzione e un consumo sostenibili / Guido Viale - Bollati Boringhieri.
La cronaca degli ultimi anni dimostra quanto la gestione dei rifiuti sia importante per qualificare gli aspetti fondamentali dell'esistenza di una comunità e come essa non sia un'attività settoriale da delegare agli addetti ai lavori, ma una questione centrale per il governo di un territorio. Tutti abbiamo il dovere di chiederci se la produzione di rifiuti, nella quantità in cui oggi li generiamo, sia la conseguenza inevitabile della produzione industriale e del consumo di massa, o se non sia piuttosto il frutto di scelte strategiche di forze e organizzazioni impegnate in una corsa verso la crescita illimitata, senza preoccuparsi dei danni che questo modo di produrre e consumare infligge all'ambiente. Azzerare i rifiuti non rende meno urgente il compito di governarli. L'obiettivo primario è la riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti, eliminando alla fonte il commercio e la produzione dei beni concepiti per trasformarsi in brevissimo tempo in rifiuti, come i prodotti usa-e-getta. Ma ugualmente importante è il recupero di materia, cioè il riciclo, che può essere fatto solo attraverso la diffusione capillare della raccolta differenziata sia dei rifiuti urbani sia di quelli industriali.
3 - Per salvare il pianeta dobbiamo farla finita con il capitalismo / Hervé Kempf - Garzanti Libri.
II crac dell'economia e l'emergenza ambientale hanno sprofondato il capitalismo, dopo oltre due secoli di dominio, nella crisi più grave della sua storia, una crisi forse fatale. Per salvare il pianeta abbiamo un'unica possibilità: costruire una società che non sia più dominata solo dall'economia, un mondo dove il denaro non sia l'unica misura di tutte le cose. Radicale ma sempre lucido, Hervé Kempf ricostruisce le recenti trasformazioni del capitalismo, e soprattutto quel trionfo dell'individualismo consumista che ha oscurato le esigenze della collettività: dobbiamo dunque superare questo condizionamento psicologico, e poi illuminare l'intreccio di economia, ecologia, qualità della vita e informazione. L'oligarchia del denaro e dei media cerca di ingannare un pubblico sempre più consapevole del disastro, illudendoci che la soluzione di tutti i problemi arriverà dalle nuove tecnologie. Hervé Kempf, sintetizzando nella maniera più chiara una gran massa di dati e di inchieste, dimostra che è una strada sbagliata, che porterà inevitabilmente a mantenere le ingiustizie. Al contrario, dobbiamo ripartire dai nostri rapporti interpersonali, riattivare la vitalità del tessuto sociale e riscoprire la solidarietà e le sue virtù.
4 - L'invenzione dell'economia. L'artificio culturale della naturalità del mercato /Serge Latouche - Arianna Editrice.
I saggi pubblicati in questo volume indagano l'origine delle categorie e delle rappresentazioni economiche moderne tra XVII e XVIII secolo. Con questa ricerca storica si chiarisce come l'umanità contemporanea sia ossessionata dalla produttività, dal consumismo e dal concetto di crescita illimitata. Serge Latouche dimostra il carattere artificiale e innaturale dell'economia. L'economia viene "inventata" solo da un certo punto in poi della storia e si impone attraverso l'immaginario economico, l'utilitarismo e il mercato. Latouche pensa che nel pensiero dell'Occidente moderno, la ragione sostituisca del tutto la saggezza e diventi "razionalità calcolante" ovvero calcolo economico. Quando ci si occupa di esseri umani, osserva Latouche, la razionalità strumentale e calcolante (che può funzionare per acquistare in borsa), non basta più, perché si ha a che fare con dei valori: libertà, giustizia, equità. Un libro fondamentale per capire la modernità e affrontare la postmodernità.
5 - II mondo ridotto a mercato / Serqe Latouche - Edizioni Lavoro.
L'economia capitalistica è per sua natura mondiale. La transnazionalizzazione delle imprese e dei mercati, favorita anche dallo sviluppo dei mezzi di comunicazione, lo ha reso evidente rafforzando il processo di globalizzazione dell'economia. In questo volume Latouche prende in esame le conseguenze del processo di globalizzazione sulle istituzioni politiche, in particolare sullo Stato-nazione, sulla politica, sull'ambiente e sulla cultura, evidenziando le colpe della mondializzazione e del "pensiero unico", mostro generato dal liberalismo, nemico dell'illuminismo e del welfare.
6 - Per un'abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita / Serqe Latouche - Bollati Boringhieri.
Che cos'è mai l'abbondanza frugale, oltre a un ossimoro che lega provocatoriamente due opposti, a un'ennesima parola d'ordine suggestiva e impraticabile? Se qualcuno replicasse così alla prospettiva di una convivenza capace di sobrietà non punitiva, verrebbe preso sul serio da Serge Latouche, e contraddetto con ottime ragioni. Agli argomenti di chi dissente da lui e dagli altri, sempre più numerosi, "obiettori'di crescita", il maggior teorico della decrescita dedica questo libro, ormai necessario dopo anni di malintesi, resistenze, travisamenti strumentali, accese controversie. Gli sviluppisti incrollabili, o gli scettici poco inclini a dar credito alle logiche antieconomiche, troveranno qui il repertorio delle loro tesi e delle loro perplessità, smontate una a una. Sarà difficile continuare a sostenere con qualche fondatezza che la decrescita è retrograda, utopica, tecnofoba, patriarcale, pauperista. La crisi devastante che stiamo vivendo la indica invece come l'uscita laterale dalla falsa alternativa tra austerità e rilancio scriteriato dei consumi. Un'abbondanza virtuosa, ci avverte Latouche, è forse l'unica compatibile con una società davvero solidale.
7 - La lotta di classe dopo la lotta di classe / Luciano Gallino e Paola Borgna - Laterza.
La caratteristica saliente della lotta di classe alla nostra epoca è questa: la classe di quelli che possiamo definire genericamente i vincitori sta conducendo una tenace lotta di classe contro la classe dei perdenti. Dagli anni Ottanta, la lotta che era stata condotta dal basso per migliorare il proprio destino ha ceduto il posto a una lotta condotta dall'alto per recuperare i privilegi, i profitti e soprattutto il potere che erano stati in qualche misura erosi nel trentennio precedente. Questo è il mondo del lavoro nel XXI secolo, così è cambiata la fisionomia delle classi sociali, queste sono le norme e le leggi volute dalla classe dominante per rafforzare la propria posizione e difendere i propri interessi. L'armatura ideologica che sta dietro queste politiche è quella del neoliberalismo, teoria generale che ha dato un grande contributo alla finanziarizzazione del mondo e che ha avuto una presa tale da restare praticamente immutata nonostante le clamorose smentite cui la realtà l'ha esposta. La competitivita che tale teoria invoca e i costi che la competitività impone ai lavoratori costituiscono una delle forme assunte dalla lotta di classe ai giorni nostri. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: aumento delle disuguaglianze, marcata redistribuzione del reddito dal basso verso l'alto, politiche di austerità che minano alla base il modello sociale europeo.
8 - Pro e contro Mane. Ritrovarlo sotto le macerie dei marxismi / Edgar Morìn - Centro Studi Erìckson.
Nell'attuale scenario di profonda crisi politica, economica e ideologica, Edgar IMorin, unanimemente considerato uno dei più grandi pensatori viventi, si pone contro lo spirito di sistema che uccide il pensiero e sterilizza l'azione, rivisitando Marx. L'autore, grazie alla sua familiarità di lunga data con il pensiero di Marx, lo utilizza per esplorare i meccanismi che agiscono in ogni sistema dogmatico e chiuso e spiega l'erosione culturale, la deriva ipersemplificatoria, il non pensiero del potere, gli spasmi inconcludenti dell'opposizione. Morin mostra la fecondità dell'opera di Marx, capace di snidare le contraddizioni sociali e di pensare il loro superamento, e al tempo stesso ne illustra i limiti e le conseguenze impensate. Mentre il «liberalismo realmente esistente» si dispiega sul mondo e lo affonda in un abisso ecologico, finanziario, politico ed etico, Morin ci invita a ritrovare Marx nelle sue intuizioni più feconde.
9 - La via. Per l'avvenire dell'umanità / Morìn Edgar - Raffaello Cortina.
II vascello spaziale Terra continua a tutta velocità la sua corsa in un processo a tre facce: mondializzazione, occidentalizzazione, sviluppo. Tutto è interdipendente, ma tutto è allo stesso tempo separato. L'unificazione tecnoeconomica del globo si accompagna a conflitti etnici, religiosi, politici, a convulsioni economiche, alla degradazione della biosfera, alla crisi delle civiltà tradizionali ma anche alla crisi della modernità. Dove ci porta la via seguita? Verso un progresso ininterrotto? Non possiamo più crederlo. Alla diminuzione della povertà attraverso un aumento del benessere materiale corrisponde anche un enorme aumento di miseria. Andiamo verso una serie di catastrofi a catena? È quel che sembra probabile se non riusciamo a cambiare strada. Edgar Morin pone qui la sfida di una "via" di salvezza che potrebbe delinearsi dal congiungersi di una miriade di vie riformatrici: riforma del pensiero, dell'educazione, della famiglia, del lavoro, dell'alimentazione, del modo di consumare.. . Come scrive Mauro Ceruti nella Prefazione, "Morin propone di sostituire alla via di sviluppo che produce sottosviluppo la via di una politica di civiltà, che abbia come missione quella di solidarizzare il pianeta, nella prospettiva di un nuovo umanesimo".Una metamorfosi ancora più stupefacente di quella che ha segnato il passaggio dalle società arcaiche di cacciatori-raccoglitori alle società storiche.
10 - La sfida della complessità. Le défi de la complexité / Edgar Morin - Le Lettere.
«La sfida della complessità» è lo scritto che, forse più di ogni altro, costituisce un'immediata e valida introduzione non solo al pensiero di Edgar Morin, ma alla Complessità in generale. È un testo che per la sua chiarezza e agilità logico-espressiva può fornire un fondamentale contributo al raggiungimento di scopi non solo teoretici, ma anche formativi. La sfida consiste nel capire che, oggi più che mai, il termine complessità ha acquisito una pregnanza epistemologica di cui non si è compreso ancora a fondo il significato. Esso racchiude in sé una potenza rivoluzionaria di portata ontologica, logica, epistemologica, e quindi anche etico-formativa. Una rivoluzione che ha investito e continua a investire il nostro modo di intendere la realtà, l'immagine della realtà fuori di noi, la visione del mondo, il modo di organizzare i saperi, la conoscenza, l'impostazione delle varie discipline, l'orizzonte di senso generale in cui ci muoviamo.
11 - Marx e la decrescita. Perché la decrescita ha bisogno del pensiero di Marx / Marino Badiale e Massimo Bontempelli - Abiblio.
La crisi del "pensiero unico" neoliberista riapre la possibilità di una riflessione critica e, in prospettiva, di un'azione politica volte al superamento dell'attuale organizzazione economica e sociale. Questo saggio propone, in quest'ottica, un incontro fra il pensiero di Marx e le recenti teorizzazioni della decrescita, nella convinzione che l'anticapitalismo che si ispira a Marx ha bisogno della decrescita, mentre la decrescita ha bisogno del pensiero di Marx per dare un adeguato fondamento alla propria prospettiva.
12 - II punto del caos. Guerre, catastrofi naturali, sistemi sociali in difficoltà: che cosa fare prima che sia troppo tardi? / Ervin Laszlo - Apogeo.
Dice un proverbio cinese: "Se non cambiarne direzione, con tutta probabilità arriveremo dove siamo diretti". Applicato all'umanità oggi, l'esito sarebbe disastroso. Senza cambiamenti di direzione, andiamo verso un mondo dove crescono pressione demografica e povertà, conflitti sociali e politici, guerre, cambiamenti climatici, penuria di alimenti, acqua ed energia; in cui peggiorano inquinamento industriale, urbano, agricolo; accelera la riduzione della biodiversità. L'ossigeno atmosferico diminuisce e lo strato di ozono si distrugge sempre più. È solo un piccolo campionario dei problemi che stiamo ignorando o sottovalutando. Abbiamo ancora una finestra decisionale aperta, secondo Ervin Laszlo, ma non può durare a lungo. Restano pochi anni, fino al 2012 secondo molti calcoli: lì sta il punto del caos, punto di svolta cruciale nella vita del sistema. Quando si arriverà a quel punto, i trend che hanno portato il sistema allo stato di rottura si spezzeranno e il sistema si troverà irreversibilmente proiettato su una nuova traiettoria che porta al collasso, oppure all'emergere di una nuova struttura e di nuove modalità di funzionamento.
13 - La felicità sostenibile. Filosofia e consigli pratici per consumare meno, vivere meglio e uscire dalla crisi / Maurizio Pallante. - Rizzoli.
Siamo abituati ad associare il benessere con la crescita economica, cioè con l'aumento dei beni prodotti, misurato dal Pii, il Prodotto interno lordo. Maurizio Pallente sostiene invece da anni che la crescita non può andare avanti all'infinito, che ci sono limiti imposti dalle risorse disponibili e dalla necessità di salvaguardare l'ambiente, e che è indispensabile scegliere un modello alternativo, l'unico che ci può offrire un futuro sostenibile: la Decrescita Felice. In questo libro, Fallante offre consigli pratici per applicarlo in prima persona, traendo grandi benefici nella nostra vita quotidiana: dal ritorno all'autoproduzione dei beni alla creazione di orti comuni, da una nuova organizzazione per essere autosufficienti anche nei servizi (per esempio per l'assistenza a bambini e anziani) a idee brillanti per il risparmio energetico.