"Convergenze parallele" di Andrea Edoardo Visone - Italic, 2013.
Un romanzo sugli anni di piombo visti attraverso gli occhi del giovane protagonista, cresciuto nel quartiere romano dei Parioli, e delle sue vicende amorose.
Dall’invaghimento per Patrizia, per la quale nutre un sentimento ambiguo e non del tutto esauritosi al termine della loro relazione, tra l’altro forse nemmeno mai iniziata, e della stanca relazione instaurata con Chiara, cinica e con una visione del mondo sprezzante e spietata. Il romanzo è diviso in due parti. Nella prima viene dato spazio alla figura di Patrizia, futura brigatista rossa, all’evoluzione del suo personaggio, e a quanto, con la sua personalità e i suoi comportamenti, abbia inciso sulle scelte di vita del protagonista. La seconda parte è invece incentrata sul rapporto del giovane con la famiglia Moro, cui è legato da amicizie in comune. È qui che viene sviluppato il senso delle “convergenze parallele” con cui l’autore intitola il romanzo. Il giovane, cresciuto da genitori fervidamente comunisti, si avvicinerà, in un lento processo di crescita, al credo religioso, criticato costantemente dalla sua compagna Chiara. E sarà proprio nel finale, a sorpresa, che si incontreranno le “convergenze parallele” che hanno da sempre accompagnato il protagonista.