"Un viaggio fantastico" di Gerald Durrel - Mondadori, 2011.
I gemelli Dollybutt con la sorella Emma partono dal loro prato inglese a bordo di una gigantesca mongolfiera proprietà del loro prozio Lancelot, alla ricerca di Perceval anche lui prozio e originale navigatore.
Il giro del mondo dura un anno attraverso l'Europa, l'Africa, l'Australia, il Polo Nord e le due Americhe, la mongolfiera è organizzata in regime di totale autarchia e i quattro esploratori possiedono una polverina magica che permette loro di comprendere e farsi comprendere dalle varie specie animali incontrate lungo il viaggio. Il racconto non decolla mai sui temi dell'avventura ma si mantiene saldamente ancorato ad una prosa metodica e descrittiva tipica di uno zoologo e di un naturalista quale è Durrell. La storia si svolge piacevolmente, non annoia, e un viaggio senza colpi di scena, la sua forza sta piuttosto nel procedere dell'osservatore che annota esperienze e aneddoti accanto ad annotazioni di carattere storico-sociale. Non è una favola, come recita il risvolto di copertina, e una storia istruttiva molto più appassionante di un sussidiario: le riproduzioni fedeli degli animali incontrati e riportate sul diario di bordo sono tutte interne alla tradizione darwiniana mentre i testi sono totalmente svincolati da insegnamenti morali.