"Mata Hari. La femme fatale e i suoi amanti" di Richard Skinner - Excelsior 1881, 2008.
Spia di fama mondiale, donna che sfruttò appieno un fascino incontrastato, Mata Hari è entrata da subito nella storia, ben prima della sua condanna alla pena capitale, avvenuta spettacolarmente per fucilazione presso la fortezza di Vincennes il 15 ottobre 1917, a suggello di una vita che definire eccezionale è poco.
Di origini olandesi, femminile e maliziosa sin da ragazzina, Margaretha Zelle sposa a diciassette anni un militare molto più anziano di lei, che la porta a vivere nelle Indie Orientali, instillandole un senso dell'avventura che sarà costante. Avranno due figli, ma presto il matrimonio finirà e lei tornerà in Europa, a Parigi, dando inizio a una carriera di danzatrice e seduttrice che la condurrà verso la fama e la ricchezza tanto ambite. "Recito come recitano migliaia di donne, speculo sulla sensualità, faccio la coquette". "Recitò" anche da spia: accettò i soldi di Berlino, ma quasi per gioco. Però il gioco, nell'Europa già in guerra, fu più grande di lei. Certo è che questa donna ha amato, danzato, viaggiato e combattuto tenacemente, a qualsiasi prezzo, senza mai cedere alla morale comune, a ciò che gli altri si aspettavano da lei. Odiata e amata, fu una maga Circe della Belle Époque.