"La medicina tecnologica. Mutazione, antropologia di una professione" di Francesco N. Gaspa - EDES Editrice Democratica Sarda, 2012.
Oggi, il medico ippocratico che curava razionalmente il malato, osservandolo con occhio spassionato, è stato sostituito dal moderno medico tecnologo il quale indica il percorso terapeutico sulla base dei dati forniti dalle apparecchiature diagnostiche.
Il malato viene a trovarsi improvvisamente in un mondo ipertecnologico in cui moderne e sofisticate apparecchiature scandagliano il suo corpo in profondità. In tale contesto spesso il paziente non riesce a comprendere il senso di tali procedure in cui la figura del medico sembra trasfigurata in quella di un tecnico. Nell´era della tecnica i valori professionali quali vicinanza, umanità e ascolto, un tempo propri del medico di famiglia e apprezzati dal malato, si sono sempre più affievoliti; lo sguardo clinico ha sempre più trascurato la componente umanitaria, fondata sulla comunicazione comprensiva tra medico e paziente, per valorizzare la cruda oggettività dei dati clinici in sostituzione della narrazione soggettiva del malato. In questo modo la medicina ad alta specializzazione tecnologica ha ampliato la distanza tra medico e malato.