"Due tombe" di Douglas Preston e Lincoln Child - Rizzoli, 2013.
Da molti anni l'agente speciale Aloysius Pendergast si sforza di accettare una verità troppo amara: l'amata moglie Helen è morta.
E invece, all'improvviso, ecco quegli occhi inconfondibili; ecco Helen, viva e vegeta, a pochi passi da lui: mentre il tramonto tinge di rosa lo skyline di New York, i due possono finalmente guardarsi, sfiorarsi, parlare. Ma è solo un attimo. All'improvviso esplode una raffica di colpi d'arma da fuoco ed Helen sparisce di nuovo, rapita da due sconosciuti. Nel frattempo la città sta sprofondando nel panico, sconvolta da una serie di raccapriccianti omicidi. L'assassino, ribattezzato dalla polizia "il killer degli hotel", un po' per sfida un po' per narcisismo si lascia inquadrare dalle telecamere di sicurezza. Ma il suo viso è un'ombra guizzante da cui è impossibile ricavare qualcosa di simile a un identikit. Al caso stanno lavorando i migliori profiler dell'FBI guidati dal tenente Vincent D'Agosta, ma solo l'intuito affilato di Pendergast - e la sua sete di vendetta - potranno far luce su una vicenda agghiacciante che dalle rive del fiume Hudson li porterà fino in Messico e alla placida cittadina di Nova Godói, nel cuore del Brasile.