"La cosa nella foresta e altri racconti" di Antonia S. Byatt - Einaudi, 2007.
Ritroviamo in questi cinque racconti l'immaginosa narratologa del "Genio nell'occhio d'usignolo", con il suo sguardo disincantato e saggio e la sua penna sottile che, immersa questa volta in calamai d'inchiostri scuri, mette sulla pagina storie di fantasmi e di mostri.
Creature misteriose affiorano dall'inconscio dei personaggi: "C'erano una volta due bambine che videro, o credettero di vedere, una Cosa in una foresta". Opere d'arte di terrificante bellezza nascono dalle mani di una donna che stenta a maneggiare la propria vita; una creatura viva si pietrifica in una lenta e fiabesca metamorfosi; misteriose portavoce danno corpo ai ricordi di esistenze segrete, di traumi bellici mai guariti, di complicati amori. A. S. Byatt domina la materia narrativa di questi racconti brevi con la stessa fermezza ed energia con cui il protagonista dell'ultimo racconto spazzola e intreccia la massa di capelli lunghi, ispidi, grigio ferro della "matto Mado", vittima dell'Alzheimer (non è difficile ravvisare nel personaggio la scrittrice Iris Murdoch, alla cui turbinosa esistenza intellettuale e personale Byatt rende qui un esplicito omaggio).