"L'architettura della memoria. San Gavino Monreale e la sua fonderia" di Genziana Fabiani - Centro AZ (con il patrocinio del Comune di San Gavino Monreale), 2011.
II volume è frutto del lavoro di ricerca di Genziana Fabiani per la tesi di laurea in Restauro Urbano dal titolo "San Gavino Monreale: la riconversione di un apparato industriale tra conservazione e trasformazione", discussa il 15 Luglio 2008, presso il DIPARTIMENTO DI STORIA DELL'ARCHITETTURA E RESTAURO DELLE STRUTTURE ARCHITETTONICHE, FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DELL'UNIVERSITÀ DI FIRENZE. Il contenuto viene integralmente riportato.
L' OPERA |
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Volume 1 Relazione |
Volume 2 Schede |
CD ROM Relazione + Schede + Tavole |
VOLUME 1 - RELAZIONE
(clicca qui per visualizzare la relazione)
INDICE
1 INTRODUZIONE
1 Motivazioni e finalità della ricerca
3 CENNI STORICI SU SAN GAVINO MONREALE: DAL PRIMO INSEDIAMENTO ALLA PRIMA META DELL'800
3 Insediamento e sviluppo
9 TRASFORMAZIONI ECONOMICO SOCIALI DELLA SARDEGNA TRA IL XVIII E IL XIX SECOLO
9 Sviluppo dell'attività mineraria
10 Le Reali Ferrovie Sarde
12 LE MINIERE DELL'ARBURESE
12 Le miniere di Montevecchio e Ingurtosu
12 II sito minerario
12 La linea Montevecchio San Gavino
14 L'evoluzione della Miniera di Montevecchio fino alla prima metà del '900
14 Insediamento minerario e insediamento industriale
16 LA POLITICA FASCISTA NELLO SFRUTTAMENTO MINERARIO
18 Bonifica integrale e città di nuova fondazione
19 Arborea (Mussolinia di Sardegna)
21 Fertilia
22 Carbonia
24 Cortoghiana
25 SAN GAVINO E IL FASCISMO
25 La situazione nei primi decenni del XX secolo
28 Nascita della Fonderia di Piombo e Zinco
32 II processo produttivo
37 Lo sviluppo
41 Servizi ausiliari
43 Pertinenze della Fonderia
51 II Fascismo e l'organizzazione della vita sociale
55 DAL DOPOGUERRA ALLA SITUAZIONE ATTUALE
55 La Fonderia
59 II Paese
73 LA SITUAZIONE ATTUALE
77 La Fonderia e le sue Pertinenze
89 STRUMENTI URBANISTICI
89 II Piano Urbanistico Comunale
89 II nuovo scalo ferroviario
89 II "vuoto" lasciato dal vecchio tracciato
90 II centro urbano
90 Gli insediamenti produttivi
90 L'agro
90 I servizi
90 La dinamica demografica
91 Andamento dei nuclei familiari
92 INIZIATIVE DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE CHE INTERESSANO IL MEDIO CAMPIDANO
92 II Parco Geominerario
95 II Parco Storico Letterario Giuseppe Dessi
95 Realizzazione di un percorso Antropico Industriale nell'area di Montevecchio
96 INDICAZIONI PROPOSITIVE
98 Articolazione dei percorsi
99 Possibilità di tutela della Fonderia e delle sue Pertinenze
100 BIBLIOGRAFIA
VOLUME 2 - SCHEDE DI ANALISI
(clicca qui per visualizzare le schede)
Scheda madre
La Fonderia
Alloggi Dirigenti e Impiegati: Palazzine A-B
Alloggi Impiegati: Palazzine C-D-E
Alloggi Operai: Villaggio Sartori
CD-ROM - ALLEGATI SU SUPPORTO DIGITALE
(clicca qui per visualizzare le tavole)
• RELAZIONE
• SCHEDE
• TAVOLE TEMATICO ILLUSTRATIVE:
Tav.1 - Inquadramento storico-geografico
Tav.2 - Evoluzione storica dell'abitato dall'XI al XIX secolo
Tav.3 - Rapporto tra costruito e territorio comunale nel XIX secolo
Tav.4 - Trasformazione e sviluppo dell'abitato in seguito all'inserimento dei tracciati ferroviari
Tav.5 - L'industrializzazione nell'ambito delle trasformazioni fasciste locali e regionali
Tav.6 - L'insediamento ai margini dell'abitato della Fonderia di Piombo e Zinco
Tav.7 - Lo sviluppo della Fonderia-1931/1948
Tav.8 - Le strutture accessorie e pertinenziali della Fonderia all'interno e in prossimità del tessuto urbano
Tav.9 - L'influenza delle strutture collegate alla Fonderia sullo sviluppo urbano
Tav.10 - Stato attuale-Fonderia e Pertinenze
Tav.11 - La Fonderia: Proprietà Enichem
Tav.12 - La Fonderia: Proprietà Portovesme; L.M. Montevecchio Pallini Calibrati; Sarda Ossidi
Tav.13 - Alloggi Dirigenti e Impiegati: Palazzine A-B
Tav.14 - Palazzine A-B: stato attuale
Tav.15 - Alloggi Impiegati: Palazzine C-D-E
Tav.16 - Alloggi Operai: Villaggio Sartori
Tav.17 - Indicazioni propositive
INTRODUZIONE
Nei primi decenni del XX secolo la Sardegna sud occidentale è soggetta a profonde trasformazioni sociali ed economiche derivanti dalla industrializzazione dell'economia mineraria, estrattiva e di trasformazione dei minerali. Alla costruzione di impianti di notevoli dimensioni e all'edificazione di infrastrutture moderne (strade e ferrovie) si accompagnano episodi di urbanizzazione del territorio. Il fenomeno, che coinvolge anche altre aree della Sardegna, è in realtà la manifestazione locale di un processo di respiro internazionale, perché l'industrializzazione del ciclo estrattivo e dei processi legati alla trasformazione dei minerali è il primo momento dello sviluppo della economia industriale di molte aree del vecchio continente e non solo, ed in ogni parte si manifesta con le stesse modalità: creazione di infrastrutture in territori fino ad allora legati ad economie agricole o addirittura vergini, fenomeni di urbanizzazione rapidi e fortemente caratterizzati nelle tipologie, trasformazioni territoriali e sociali su grande scala.
La rapidità con cui il fenomeno si manifesta e l'altrettanta rapidità del suo declino genera effetti di disorientamento sociale ed economico seguiti da tentativi di riutilizzo o riconversione delle infrastrutture, ridotte per lo più a elementi residuali del paesaggio. A partire dagli anni 70 del XX secolo la crisi dell'economia estrattiva, e la conseguente crisi del modello sociale legato alla fabbrica, generano nelle popolazioni locali l'esigenza di analizzare la nuova identità sociale e di rapportarla alla propria storia. Le trasformazioni apportate dal processo di industrializzazione, almeno in Sardegna, non sono avvenute su un territorio neutro ma in un contesto paesaggistico fortemente caratterizzato e segnato da millenni di storia. La presenza dell'Impero Romano aveva obbligato il Campidano alla monocoltura cerealicola e ancora nel periodo giudicale l'economia prevalente locale era quella agricola; ma sin dall'Età Neolitica era presente una attività estrattiva che si è protratta sino al secolo scorso e che, oltre ad aver probabilmente consentito la fioritura della Nobile età dei Nuraghi, attirò secoli più tardi l'attenzione delle Repubbliche Marinare di Genova e Pisa ( nel XII secolo la città di Iglesias fu strappata dai Giudici dell'Arborea ai Pisani). Quindi il processo di industrializzazione attuato nel periodo post-unitario e incrementato in età fascista si può leggere come lo sviluppo finale di un uso del territorio che affonda le sue origini nella preistoria della Sardegna; in altri termini oggi ci si trova di fronte ad un lascito che è leggibile non come il prodotto di un'industria superata ma come l'epilogo di un condizionamento profondo del paesaggio e della storia locale.
Motivazioni e finalità della ricerca
Per queste ragioni la ricerca ha voluto concentrarsi su un territorio che meglio di altri riesce a raccontare la storia e le trasformazioni delle quali si è sino ad ora detto, quello di San Gavino Monreale, nel quale la necessità di integrare l'attività estrattiva con quella di trasformazione del minerale ha dato origine a interessanti fenomeni dì urbanizzazione ed architettonici.
Questo importante centro agricolo, edificato su un terreno frequentemente soggetto a fenomeni alluvionali, ai margini di uno stagno salato, si trova in posizione privilegiata rispetto alle maggiori vie di comunicazione, più in piano rispetto ai centri abitati circostanti. Non a caso nel 1872 è attraversato dalla principale tratta delle Reali Ferrovie Sarde, e dal 1876 una linea a scartamento ridotto lo collega direttamente al sito minerario di Montevecchio.
Nel 1931, in prossimità delle due stazioni ferroviarie, si costruisce la Fonderia di Piombo e Zinco; in questo modo il Ferro, il Piombo, lo Zinco, il Cadmio, l'Argento e l'Oro presenti nella Blenda e nella Galena estratte dai pozzi di Montevecchio vengono lavorati direttamente a San Gavino per essere solo successivamente trasportati nei porti isolani. Lo Stabilimento e le sue Pertinenze occuparono una fascia a Nord-Ovest del nucleo abitato e nei decenni successivi questa distanza fu colmata dalle nuove espansioni urbane. Lo sviluppo urbanistico non fu l'unico cambiamento che interessò la comunità, ma si assistette a profondi mutamenti dell'organizzazione sociale e culturale dovuti soprattutto alle nuove esigenze imposte dalla realtà della fabbrica.
E' interessante capire come un'attività nata per essere complementare a quella estrattiva, sia poi divenuta indipendente e sia stata capace di condizionare lo sviluppo della cittadina nella quale era insediata. Per questo si sono presi in esame, in modo più specifico, proprio l'edificio della Fonderia e le sue pertinenze tra le quali gli alloggi, gli spazi verdi, e i rimanenti servizi finalizzati alla organizzazione e alla gestione del tempo libero dei dipendenti e delle loro famiglie.
L'insieme delle pertinenze dello Stabilimento che dagli alloggi sino all'ambulatorio medico e alla fattoria offrivano un servizio e una strutturazione della vita dei dipendenti non costituirono un nucleo estraneo al resto del paese, ma vi si inserirono organicamente sino a venirne in seguito inglobate.
Per meglio comprendere la trasformazione della comunità a seguito dell'inserimento dell'attività industriale si è cercato di ricostruirne l'evoluzione nei vari periodi storici.
Si ringraziano
Per la loro gentilezza e disponibilità:
I funzionari degli uffici tecnici dei seguenti archivi:
Archivio Ufficio Tecnico della Fonderia, San Gavino Monreale
Archivio Ufficio Tecnico Comunale, San Gavino Monreale
Archivio Storico Biblioteca Studi Sardi, Comune di Cagliari
Archivio di Stato di Cagliari
Archivio Storico, Comune di Iglesias
I responsabili del laboratorio chimico della Fonderia di San Gavino (Portovesme)
II direttore della Biblioteca Comunale di San Gavino Monreale Sig. Marco Spano
Sig. Antonio Casti
Ing. Stefano Musanti
Prof. Arch. Osanna Fantozzi Micali
Arch. Elena Lolli
Illustrazione di copertina:
La fonderia di San Gavino Monreale: foto del 1932.
(Archivio storico del Comune di Iglesias)