Come nasce una fiera
Dapprima è soltanto una selva di ponti; un'intreccio complicato di travi e di tubi che suggeriscono l'idea di un museo di paleontologia. Ed infatti tutti questi bizzarri viluppi tutte queste strane architetture embrionali presentano una curiosa rassomiglianza con gli scheletri dei dinosauri, dei diplodochi e di tutti quei paurosi e fantastici mostri antidiluvi che gli scienziati hanno saputo riscattare dalle viscere della terra sottraendoli alla gelosia dei millenni. Soltanto che intorno a questi mostri non vedete la schiera compassata dei visitatori muniti del Baedeker, ma una folla fervida di operai in tutta, di dirigenti imperiosi, di meccanici, di tecnici che si affanna con alacre spirito a compiere l'opera. Così mir
acolosamente questi aerei scheletrì si rimpolpano e si animano, le pareti nascono dove poco prima esisteva soltanto un graticcio o una travatura. Ma questa è appena la premessa della Fiera: un corpo senz'anima, una cornice senza quadro. Saranno gli espositori a colmare questo vuoto, a creare quel clamore, quel movimento, quella vita che caratterizza e da tono ad una Fiera. Piacevolissimo è quel discordante rumore di torni, di martelli, di cingoli, quello stridio di ingranaggi, di congegni. Sono le voci del progresso, della tecnica della capacità umana che ha realizzato nel metallo la civiltà odierna. Poi comincia la routine consueta della Fiera. Dopo l'inaugurazione ufficiale con il corredo stereotipo dei discorsi ufficiali, delle sciarpe, della visita frettolosa attraverso gli stands del compiacimento burocratico, convenzionale ecco la fiumana di autentici visitatori che si interessano realmente, che si entusiasmano, commentano, esprimono giudizi. Sono questi i personaggi più vivi ed umani della Fiera. Vengono da tutte le parti dell'Isola, alcuni anche con la bisaccia dove hanno riposto provviste per almeno tre giorni. Vengono dai monti dell'Ogliastra, dalle plaghe della Baronia, dai confini azzurri dilla Barbagia, dai bassi Campidani. S'incrociano i dialetti e le cadenze su un comune tema di ammirazione e di curiosità. Iglesias diventa veramente allora il cuore pulsante dell'Isola e a questo cuore confluisca la linfa di tutti i paesi della Sardegna.