In piazza si fa l'esame alla giunta

Da Il Filo della Memoria 2.0 - Biblioteca Multimediale di San Gavino Monreale (VS).
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Da "L'Unità" di domenica 6 aprile 1980.

L'assemblea a San Gavino dopo i cinque anni di amministrazione di sinistra

In piazza, si fa « l'esame » alla giunta

Cosa è cambiato nel centro sardo con la fine del monopolio dc - Per avere l'acqua in casa non è più necessario essere amici del sindaco - Passi in avanti si sono fatti, ma c'è ancora molto da fare

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SAN GAVINO. L'assemblea volgeva ormai al termine quando uno dei più anziani partecipanti si è alzato per domandare da quanti anni esistesse la fonderia. « Dal 1931 c'è la fonderia nel nostro paese »: gli hanno risposto dalla presidenza, senza capire il perché della domanda. « Ecco — ha replicato il vecchio lavoratore —, i problemi esistono da quasi mezzo secolo, ma la Democrazia Cristiana, che ha governato per ben trent'anni, non li ha mai risolti, ed ora in modo strumentale attribuisce la colpa dell'inquinamento del paese alla giunta di sinistra ». Questa è una delle « verità » emerse nel corso del confronto promosso dalla giunta comunale di S. Gavino al termine dei cinque anni dell'amministrazione di sinistra. « Non è la prima volta — ha ricordato il sindaco compagno Silvio Boi — che comunisti, socialisti e indipendenti verificano con la popolazione i risultati del lavoro svolto ed i programmi futuri. Lo abbiamo fatto su temi scottanti quali l'acqua, l'igiene, la sanità, ed oggi lo facciamo a conclusione di un duro quinquennio per verificare il complesso della nostra attività ». Dal dibattito, sviluppatosi per oltre tre ore, è emerso un giudizio sul lavoro della giunta che sì può sintetizzare nella battuta di uno degli intervenuti: « La aiunta ha fatto poco rispetto alle esigenze, ma molto se si considerano le difficoltà e ii tempo a disposizione ». Le difficoltà — è apparso chiaro — non sono tutte derivanti dalla situazione generale dei comuni italiani, dal precario finanziamento, dalla incertezza delle prospettive e delle competenze di uno Stato che si decentra, ma il cui governo rifiuta di trasferire competenze e risorse agli enti locali. Ci sono difficoltà specifiche che derivano dall'eredità lasciata dalla giunta democristiana. Che dire, ad esempio, delle decine dì milioni di debiti verso l'ENEL o verso la SIP che hanno portato i due enti pubblici a rifiutare al Comune dopo il cambio di amministrazione, qualsiasi intervento per migliorare i servizi elettrico e telefonico fino al pagamento dei debiti lasciati dalla precedente aministrazione democristiana?