San Gavino-Italcalcio 1-0
San Gavino-Italcalcio 1-0 (05/11/1950)
ITALCALCIO: Vulpis; Terzi, Quintavalle, Mariòtti; Larcinesl. Benedetti; Barberis, Leonori, San-tucci, Belardi, Fortini.
SAN GAVINO: Sanna; Esu, Desogus, Siddi; Secchi, Careddu; Lizio, Scolavurru, Piludu, Piras I, Piras II.
Arbitro: Orrù di Cagliari.
Marcatori: Piludu, al 27' della ripresa.
S. GAVINO, 5, — La squadra sangavinese ha ottenuto finalmente la sua prima vitttoria di campionato, a spese dell'undici romano dell'Italcalcio, che ha dimostrato la sua forza nei reparti arretrati. Gli ospiti vincono il campo e si schierano in favore di vento, però sono i locali che riescono a condurre le azioni più pericolose in area avversaria. Il primo tempo si chiude a reti inviolate. Nella ripresa, i sangavinesi, sospinti dal vento, continuano la loro pressione, ma soltanto, al 27' il centrattacco locale riesce ad ottenere, in un'azione confusa, il gol della vittoria. Pessimo l'arbitraggio. Da elogiare l'intero blocco difensivo dell'Italcalcio e la mediana locale.
Dalla "Tribuna dello Sport" del 6 novembre 1950.
ITALCALCIO: Vulpis, Terzi Quintavalle. Mariotti, Larcinesi, Benedetti, Barberis, Leonori Santucci, Belardi, Fortini.
SAN GAVINO: Sanna, Esu; Barberis, Siddi, Secchi, Careddu; Liazio, Sculavurru. Piludu, Piras II, Piras I.
ARBITRO: Orrù Fausto dì Cagliari.
NOTE: Cielo nuvoloso: giornata di vento; pubblico numeroso, Calci d'angolo 3 a 2 a favore del San Gavino. / Dal nostro corrispondente.
SAN GAVINO, 5. E' stata questa una vittoria acquisita con il cuore degli atleti ma anche e sopratutto con l'incitamento calde e più che mai opportuno del pubblico sangavinese. E' proprio vero che il fattore campo influisce per la squadra locale quando il pubblico amico offre spontaneamente tutto il suo entusiasmo nell'intento di incoraggiare i suoi beniamini per il conseguimento della vittoria! Questo è avvenuto oggi a San Gavino dove gli atleti ed i tifosi , accomunati da uno stesso desiderio dì vittoria si sono prodigati alla stessa stregua, assaporando alla fine dei novanta minuti il gusto dei primi due punti. Questa nostra travagliata squadra, voluta da pochi sportivi, tenta di portare alla fine un Campionato ai quale sì è presentata con molta buona volontà seppure dotata di scarsi mezzi e perciò grazie di cuore, quindi alla tifoseria locale; grazie sopratutto per aver compreso che non era onesto abbandonare i giovani i calciatori in maglia bianca che nelle precedenti partite, anche se prodigandosi allo strenuo delle loro forze, non sono riusciti a cancellare lo zero della classifica. Dopo quanto detto poco conta il taccuino che ha registrato nei complesso una superiorità territoriale del bianchi magnificamente contrastata dai romani dell'Italcalcio, squadra simpatica e volonterosa che in altre occasioni forse avrebbe meritata miglior sorse. In ogni modo qualche spunto di cronaca si può riassumere nelle seguenti fasi. Primo tempo: San Gavino contro vento; i romani attaccano subito: al quarto minuto ottengono il primo calcio d'angolo a loro favore per altro senza esito. Al decemo minuto i bianchi si scrollano e di contropiede minacciano seriamente la rete di Vulpis. Al 12' altro corner per l'Italcalcio con conseguente parata di Sanna. Al 28' punizione a favore del San Gavino: tira Secchi, raccoglie Sculavurru; girata al volo in porta;parata di Vulpis in tuffo. Al 27' tiro Lizio la palla carambola nelle gambe di alcuni avversari e termina fuori dell'area dove pronto Secchi fulmina in rete, la palla colpisce la traversa e va oltre il fondo. Negli ultimi minuti è tutta una pressione dei bianchi che manovrano con la palla a terra e riescono a trovare gli spazi liberi ma il vento la fa da padrone arrestando le loro azioni nei momenti decisivi. Ciononostante questo primo tempo termina con un leggero predominio territoriale dei granata. Nella ripresa la squadra sangavinese parte di gran carriera pressando sino alla fine e segnando al 29' con" Piludu la rete della tanto sospirata vittoria che è valsa come si è detto a premiare pubblico e giocatori. Citare i migliori sarebbe fuori luogo, ma Piras I, Siddi e Desogus sono parsi di un gradino superfori agli altri. Dei romani la difesa è stata la migliore seppure si poteva valere di uno dei terzini (n. 2) come terzino di centro più adatto per le doti di ricupero. L.'arbitraggio è stato, si può ben dire, fin troppo oculato e perciò non ci si sente di criticarlo.
Agostino Pecorario