Differenze tra le versioni di "Fulminato"

Da Il Filo della Memoria 2.0 - Biblioteca Multimediale di San Gavino Monreale (VS).
(Creata pagina con ''''Da "La Stampa - Gazzetta Piemontese" del 14 aprile 1889.''' SAN GAVINO (Sardegna). - Fulminato. Nel pomeriggio del 5 andante si scatenò su questo Comune un furioso temporale…')
 
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'''Da "La Stampa - Gazzetta Piemontese" del 14 aprile 1889.'''
 
'''Da "La Stampa - Gazzetta Piemontese" del 14 aprile 1889.'''
  
SAN GAVINO (Sardegna). - Fulminato.
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[[Image:1889-04-14_fulminato.png|thumb|right|Fulminato]]SAN GAVINO (Sardegna). - Fulminato.
 
Nel pomeriggio del 5 andante si scatenò su questo Comune un furioso temporale, causa di una sventura che ha contristato l'intera popolazione. A circa tre chilometri dall'abitato lavoravano in aperta campagna tre servi del farmacista Paderi, residente in codesto capoluogo, i quali furono colpiti da un fulmine. Uno di essi, e cioè il giovinetto Raimondo Cancedda, rimase all'istante cadavere; gli altri due, quantunque sbattuti furiosamente al suolo, non riportarono che contusioni leggiere.
 
Nel pomeriggio del 5 andante si scatenò su questo Comune un furioso temporale, causa di una sventura che ha contristato l'intera popolazione. A circa tre chilometri dall'abitato lavoravano in aperta campagna tre servi del farmacista Paderi, residente in codesto capoluogo, i quali furono colpiti da un fulmine. Uno di essi, e cioè il giovinetto Raimondo Cancedda, rimase all'istante cadavere; gli altri due, quantunque sbattuti furiosamente al suolo, non riportarono che contusioni leggiere.

Versione delle 14:34, 23 feb 2011

Da "La Stampa - Gazzetta Piemontese" del 14 aprile 1889.

Fulminato

SAN GAVINO (Sardegna). - Fulminato.

Nel pomeriggio del 5 andante si scatenò su questo Comune un furioso temporale, causa di una sventura che ha contristato l'intera popolazione. A circa tre chilometri dall'abitato lavoravano in aperta campagna tre servi del farmacista Paderi, residente in codesto capoluogo, i quali furono colpiti da un fulmine. Uno di essi, e cioè il giovinetto Raimondo Cancedda, rimase all'istante cadavere; gli altri due, quantunque sbattuti furiosamente al suolo, non riportarono che contusioni leggiere.