Differenze tra le versioni di "Libertà Compagni Ascoltiamo"
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− | LIBERTÀ COMPAGNI ASCOLTIAMO<br>Capita cosi di rado che la voce della sventura<br>dica dolci parole per bocca di un mendicante<br>e dopo le grandi prove come guerre pestilenze<br>dopo i travagli dei popoli come sofferenze degne di nota<br>pochi nostri fratelli sono disposti ad ascoltare<br>Cosi che i poveri muoiono e non fanno che morire<br>così che i poeti cantano e mentre vogliono cantare<br>è un singhiozzo strozzato ah nessuno vi udrà fra i vivi<br>compagno Blok compagno Essenin<br>impiccato come uno straccio di vecchia.<br>Oggi i poeti vengono al proletariato<br>vengono i poeti con gabbanelle fruste<br>chiedono al proletariato d'essere i suoi troveri:<br>poveri vecchi poeti hanno perduto lor voce<br>cantano canzoni misere come bandiere di popoli vinti<br>(Europa e tu Germania non v'è più nulla da dire).<br>Voglio parlare ai capi delle nazioni potenti .<br>Ora si dice:"Se è vero che il lupo sbrana<br>e che il gemito angoscioso dell'agnello ha poca importanza<br>tre saranno i re del branco"<br>Le collere dei tre padroni per due miliardi di servi.<br>Sprizza fumo rosso ad oriente il Lupo dalla sua vecchia pipa<br>e tremano rabotniki e mugiki gemono tundre e steppe.<br>Compagni preparatevi a morire per In strategia e per la tattica!<br>A Occidente l'altro Lupo che sorride con la dentiera di morto<br>e a Potsdam ha suonato il pianoforte:<br>Fratelli del Vermont e del Kentucky preparatevi a morire<br>anche questa volta per la grandezza dell'America!<br>Cosi i popoli muoiono ma con essi tirano le cuoia<br>patria democrazia cristo e socialismo.<br>Fratello a te ti hanno dato l'arma e il vino della guerra<br>Ti hanno detto; Per la tua patria incomincia la bella caccia<br>dunque ammazza,ammazza,assassino,incendia saccheggia e stupra<br>che tanto ai tratta dei tuoi simili.<br>Ma quando , finita la battuta, tu sgozzi nel sonno la vecchia sorda<br>e metti mano al malloppo, tu prevarichi. e tu sorella<br>quando sollevi la veste e fai a tuo modo le tue feste<br>celebrando sconfitte e lutti.<br>Libertà, compagni, ascoltiamo<br>almeno una volta prima di morire il grido della libertà<br>"Uno è uguale a uno e non a duecento milioni —<br>Non vogliamo tre padroni ma vogliamo uomini liberi".<br>Compagni quando vi spingeranno tra le nebbie sanguigne del massacro<br>non pensate atterriti al dio del fulmine<br>ma fatevi giustizia,correte al fuoco:<br>bisogna tirar fuori dalla sua tana il Prete che semina zizzania!<br>Compagni,quando per noi squilleranno le trombe della falsa gloria<br>bruciate i vecchi stendardi,fratelli ,<br>e rompete le righe<br>perché l'ora sarà venuta, l'ora della nostra caccia!<br>Noi Nazioni d'ammutinati umanità di disertori<br>prenderemo all'arrembaggio lo Stato,antica galera,<br>isseremo bandiera nera sulle patrie fiammeggianti -<br>Compagni,quando per noi grideranno i popoli a faccolta<br>correte,che sarà finita l'ora dell'angoscia/<br>Allora i poeti canteranno canzoni come barricate<br>allora i poveri vivranno<br>allora per tutti gli uomini il pane della libertà<br>Zemiro Melas | + | '''LIBERTÀ COMPAGNI ASCOLTIAMO'''<br><br>Capita cosi di rado che la voce della sventura<br>dica dolci parole per bocca di un mendicante<br>e dopo le grandi prove come guerre pestilenze<br>dopo i travagli dei popoli come sofferenze degne di nota<br>pochi nostri fratelli sono disposti ad ascoltare<br>Cosi che i poveri muoiono e non fanno che morire<br>così che i poeti cantano e mentre vogliono cantare<br>è un singhiozzo strozzato ah nessuno vi udrà fra i vivi<br>compagno Blok compagno Essenin<br>impiccato come uno straccio di vecchia.<br>Oggi i poeti vengono al proletariato<br>vengono i poeti con gabbanelle fruste<br>chiedono al proletariato d'essere i suoi troveri:<br>poveri vecchi poeti hanno perduto lor voce<br>cantano canzoni misere come bandiere di popoli vinti<br>(Europa e tu Germania non v'è più nulla da dire).<br>Voglio parlare ai capi delle nazioni potenti .<br>Ora si dice:"Se è vero che il lupo sbrana<br>e che il gemito angoscioso dell'agnello ha poca importanza<br>tre saranno i re del branco"<br>Le collere dei tre padroni per due miliardi di servi.<br>Sprizza fumo rosso ad oriente il Lupo dalla sua vecchia pipa<br>e tremano rabotniki e mugiki gemono tundre e steppe.<br>Compagni preparatevi a morire per In strategia e per la tattica!<br>A Occidente l'altro Lupo che sorride con la dentiera di morto<br>e a Potsdam ha suonato il pianoforte:<br>Fratelli del Vermont e del Kentucky preparatevi a morire<br>anche questa volta per la grandezza dell'America!<br>Cosi i popoli muoiono ma con essi tirano le cuoia<br>patria democrazia cristo e socialismo.<br>Fratello a te ti hanno dato l'arma e il vino della guerra<br>Ti hanno detto; Per la tua patria incomincia la bella caccia<br>dunque ammazza,ammazza,assassino,incendia saccheggia e stupra<br>che tanto ai tratta dei tuoi simili.<br>Ma quando , finita la battuta, tu sgozzi nel sonno la vecchia sorda<br>e metti mano al malloppo, tu prevarichi. e tu sorella<br>quando sollevi la veste e fai a tuo modo le tue feste<br>celebrando sconfitte e lutti.<br>Libertà, compagni, ascoltiamo<br>almeno una volta prima di morire il grido della libertà<br>"Uno è uguale a uno e non a duecento milioni —<br>Non vogliamo tre padroni ma vogliamo uomini liberi".<br>Compagni quando vi spingeranno tra le nebbie sanguigne del massacro<br>non pensate atterriti al dio del fulmine<br>ma fatevi giustizia,correte al fuoco:<br>bisogna tirar fuori dalla sua tana il Prete che semina zizzania!<br>Compagni,quando per noi squilleranno le trombe della falsa gloria<br>bruciate i vecchi stendardi,fratelli ,<br>e rompete le righe<br>perché l'ora sarà venuta, l'ora della nostra caccia!<br>Noi Nazioni d'ammutinati umanità di disertori<br>prenderemo all'arrembaggio lo Stato,antica galera,<br>isseremo bandiera nera sulle patrie fiammeggianti -<br>Compagni,quando per noi grideranno i popoli a faccolta<br>correte,che sarà finita l'ora dell'angoscia/<br>Allora i poeti canteranno canzoni come barricate<br>allora i poveri vivranno<br>allora per tutti gli uomini il pane della libertà<br><br>'''Zemiro Melas''' |
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Versione delle 18:08, 30 ott 2012
LIBERTÀ COMPAGNI ASCOLTIAMO
Capita cosi di rado che la voce della sventura
dica dolci parole per bocca di un mendicante
e dopo le grandi prove come guerre pestilenze
dopo i travagli dei popoli come sofferenze degne di nota
pochi nostri fratelli sono disposti ad ascoltare
Cosi che i poveri muoiono e non fanno che morire
così che i poeti cantano e mentre vogliono cantare
è un singhiozzo strozzato ah nessuno vi udrà fra i vivi
compagno Blok compagno Essenin
impiccato come uno straccio di vecchia.
Oggi i poeti vengono al proletariato
vengono i poeti con gabbanelle fruste
chiedono al proletariato d'essere i suoi troveri:
poveri vecchi poeti hanno perduto lor voce
cantano canzoni misere come bandiere di popoli vinti
(Europa e tu Germania non v'è più nulla da dire).
Voglio parlare ai capi delle nazioni potenti .
Ora si dice:"Se è vero che il lupo sbrana
e che il gemito angoscioso dell'agnello ha poca importanza
tre saranno i re del branco"
Le collere dei tre padroni per due miliardi di servi.
Sprizza fumo rosso ad oriente il Lupo dalla sua vecchia pipa
e tremano rabotniki e mugiki gemono tundre e steppe.
Compagni preparatevi a morire per In strategia e per la tattica!
A Occidente l'altro Lupo che sorride con la dentiera di morto
e a Potsdam ha suonato il pianoforte:
Fratelli del Vermont e del Kentucky preparatevi a morire
anche questa volta per la grandezza dell'America!
Cosi i popoli muoiono ma con essi tirano le cuoia
patria democrazia cristo e socialismo.
Fratello a te ti hanno dato l'arma e il vino della guerra
Ti hanno detto; Per la tua patria incomincia la bella caccia
dunque ammazza,ammazza,assassino,incendia saccheggia e stupra
che tanto ai tratta dei tuoi simili.
Ma quando , finita la battuta, tu sgozzi nel sonno la vecchia sorda
e metti mano al malloppo, tu prevarichi. e tu sorella
quando sollevi la veste e fai a tuo modo le tue feste
celebrando sconfitte e lutti.
Libertà, compagni, ascoltiamo
almeno una volta prima di morire il grido della libertà
"Uno è uguale a uno e non a duecento milioni —
Non vogliamo tre padroni ma vogliamo uomini liberi".
Compagni quando vi spingeranno tra le nebbie sanguigne del massacro
non pensate atterriti al dio del fulmine
ma fatevi giustizia,correte al fuoco:
bisogna tirar fuori dalla sua tana il Prete che semina zizzania!
Compagni,quando per noi squilleranno le trombe della falsa gloria
bruciate i vecchi stendardi,fratelli ,
e rompete le righe
perché l'ora sarà venuta, l'ora della nostra caccia!
Noi Nazioni d'ammutinati umanità di disertori
prenderemo all'arrembaggio lo Stato,antica galera,
isseremo bandiera nera sulle patrie fiammeggianti -
Compagni,quando per noi grideranno i popoli a faccolta
correte,che sarà finita l'ora dell'angoscia/
Allora i poeti canteranno canzoni come barricate
allora i poveri vivranno
allora per tutti gli uomini il pane della libertà
Zemiro Melas