Differenze tra le versioni di "L'uomo e la macchina"
(Creata pagina con ''''L’UOMO E LA MACCHINA''' Cuori e macchine: ecco i due coefficienti di ogni progresso, i due elementi la cui felice collaborazione è indispensabile ove si voglia – mediante…') |
|||
(2 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate) | |||
Riga 1: | Riga 1: | ||
− | + | [[Category:Documenti Fonderia]] | |
+ | Cuori e macchine: ecco i due coefficienti di ogni progresso, i due elementi la cui felice collaborazione è indispensabile ove si voglia – mediante un intensificato e razionalizzato ritmo produttivo - assicurate un più alto tenore di vita alle nostre industriose popolazioni nel quadro di un più vasto programma dì risanamento sociale dell'intero Paese. | ||
+ | |||
+ | Cuori e macchine: le seconde al servizio dei primi o viceversa? Domanda non peregrina ove si consideri che ormai in - qualsiasi processo produttivo - l'uomo e la macchina, risultano intimamente uniti nella loro feconda fatica da non potersi più distinguere dove termini l'apporto dell'uno e incominci quello dell'altra. E poi, se è vero che il <<servizio>> reso dalle macchine all’umanità ha consentito a questa i grandi progressi di cui siamo testimoni, è altrettanto vero e significativo che nel linguaggio d'officina si usi l'espressione «servire» una determinata macchina per dire porgerle la materia da lavorare, alimentarla, sorvegliarne la marcia, insomma: accudire ad essa. | ||
+ | |||
+ | Questa indissolubile unione dalla quale dipende, in definitiva, la nostra stessa possibilità di sopravvivere, è continuamente insidiata da un subdolo nemico. | ||
+ | |||
+ | Questo nemico è l'infortunio. Esso vive nascosto tanto nei delicati e complessi organi della macchina, quanto nell'uomo che lavora. Esso si conficca, quale cuneo penetrante nella massa viva dell'unità <<uomo-macchina>> e tende a disgregarla, a spaccarla, ad annientarla. | ||
+ | |||
+ | E' proprio per allontanare questa permanente minaccia che grava con la sua ombra sinistra sui nostri cantieri e sulle nostre officine, che l'ENPI (Ente Nazionale per la Prevenzione degli Infortuni) svolge da oltre sessant’anni la sua attività tecnica, sanitaria e propagandistica. Siffatta attività - per il suo carattere sociale ed umanitario, trova necessariamente concordi la volontà degli imprenditori e quella dei prestatori d'opera al di là ed al disopra di ogni ideologia politica e di ogni tendenza di parte perché volta esclusivamente alla salvaguardia del patrimonio biologico del Paese e alla conservazione degli impianti; dei due elementi, cioè, dai quali dipende -- giova ripeterlo - ogni possibilità di ripresa della nostra produzione - e, quindi, della nostra economia. | ||
+ | |||
+ | Questo il significato della partecipazione dell'ENPI a questa rassegna del lavoro sardo, del lavoro dell'Isola mediterranea nella quale ENPI è presente con due Istituti di Medicina Industriale, uno presso la Sede Regionale per la Sardegna in Cagliari, l'altro in Iglesias al centro, cioè, del più importante bacino minerario della Europa mediterranea. | ||
'''FRANCO SARTORI''' | '''FRANCO SARTORI''' |
Versione attuale delle 15:06, 4 dic 2012
Cuori e macchine: ecco i due coefficienti di ogni progresso, i due elementi la cui felice collaborazione è indispensabile ove si voglia – mediante un intensificato e razionalizzato ritmo produttivo - assicurate un più alto tenore di vita alle nostre industriose popolazioni nel quadro di un più vasto programma dì risanamento sociale dell'intero Paese.
Cuori e macchine: le seconde al servizio dei primi o viceversa? Domanda non peregrina ove si consideri che ormai in - qualsiasi processo produttivo - l'uomo e la macchina, risultano intimamente uniti nella loro feconda fatica da non potersi più distinguere dove termini l'apporto dell'uno e incominci quello dell'altra. E poi, se è vero che il <<servizio>> reso dalle macchine all’umanità ha consentito a questa i grandi progressi di cui siamo testimoni, è altrettanto vero e significativo che nel linguaggio d'officina si usi l'espressione «servire» una determinata macchina per dire porgerle la materia da lavorare, alimentarla, sorvegliarne la marcia, insomma: accudire ad essa.
Questa indissolubile unione dalla quale dipende, in definitiva, la nostra stessa possibilità di sopravvivere, è continuamente insidiata da un subdolo nemico.
Questo nemico è l'infortunio. Esso vive nascosto tanto nei delicati e complessi organi della macchina, quanto nell'uomo che lavora. Esso si conficca, quale cuneo penetrante nella massa viva dell'unità <<uomo-macchina>> e tende a disgregarla, a spaccarla, ad annientarla.
E' proprio per allontanare questa permanente minaccia che grava con la sua ombra sinistra sui nostri cantieri e sulle nostre officine, che l'ENPI (Ente Nazionale per la Prevenzione degli Infortuni) svolge da oltre sessant’anni la sua attività tecnica, sanitaria e propagandistica. Siffatta attività - per il suo carattere sociale ed umanitario, trova necessariamente concordi la volontà degli imprenditori e quella dei prestatori d'opera al di là ed al disopra di ogni ideologia politica e di ogni tendenza di parte perché volta esclusivamente alla salvaguardia del patrimonio biologico del Paese e alla conservazione degli impianti; dei due elementi, cioè, dai quali dipende -- giova ripeterlo - ogni possibilità di ripresa della nostra produzione - e, quindi, della nostra economia.
Questo il significato della partecipazione dell'ENPI a questa rassegna del lavoro sardo, del lavoro dell'Isola mediterranea nella quale ENPI è presente con due Istituti di Medicina Industriale, uno presso la Sede Regionale per la Sardegna in Cagliari, l'altro in Iglesias al centro, cioè, del più importante bacino minerario della Europa mediterranea.
FRANCO SARTORI