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− | '''Dopo quattro anni di esperienza e di successi la Fiera d'Iglesias merita ormai di essere inscritta in un piano veramente nazionale'''. | + | '''Dopo quattro anni di esperienza e di successi la Fiera d'Iglesias merita ormai di essere inscritta in un piano veramente nazionale'''. |
− | + | [[Image:Fiera Iglesias, benedizione vescovo.jpg|thumb|left|La IV edizione della Fiera di Iglesias è inaugurata: il Vescovo Pirastu impartisce la benedizione.]]Un anno fa, un giornalista estroso, in un suo rapido <<pezzo» sulla III Fiera d'Iglesias, paragonava le repliche di questa manifestazione fieristica alla ristampa di un libro fortunato, che vede aumentare i suoi lettori e consolidare il suo successo, ad ogni nuova edizione.<br>Infatti, come per quel libro, anche la Fiera iglesiente, ogni anno si arricchisce d'altri capitoli interessanti -e perfeziona !a sua veste ed il suo carattere.<br>Carlo Meloni, che è L'autore appassionato di questa bella opera, ogni anno, ne rivede tutte le pagine con amore puntiglioso: corregge, elimina, integra, amplia ogni volto con la volontà precisa di giungere al capolavoro. Egli è dunque oltre che autore, editore, impaginatore e spesso anche critico di sé stesso-<br>Perché, come tutti i veri realizzatori, Carlo Meloni non è ma? interamente soddisfatto del suo lavoro,<br>— La perfezione è ancora lontana - egli ci dice, quando ci congratuliamo con lui per l'esito lusinghiere di questa IV edizione della Fiera.<br>E' ben altro quello che dobbiamo conseguire! -soggiunge - Questo è ancora un esperimento: ma fra qualche anno!...<br>E s'interrompe forse per non dire troppo, o forse perché la sua indole riservata ed il suo carattere ritroso lo fanno desistere dalle amplificazioni e gli vietano di fare previsioni di anticipare un .programma per il futuro, che a molti sardi, almeno oggi, potrebbe sembrare utopistico,<br>Ma il suo sguardo distaccalo, quasi assunte tradisce i suoi pensieri: esso e più eloquente delle parole. E noi crediamo di poter indovinare quel che egli non dice nel suo riserbo, di intuire la segreta ambizione dì Carlo Meloni e dei. suoi preziosi collaboratori. Sappiamo quale volontà anima i dirigenti delle miniere al cui specialmente si deve la pratica realizzazione di questa Fiera, Una Fiera, che non sarà mai ripetuto abbastanza, è nata e vive unicamente per la valorizzazione mineraria dell'Isola. Mentre tutte le altre manifestazioni barano carattere accessorio, integrativo,<br>Ora, se gli organizzatori ed i dirigenti della Fiera non possono dirsi interamente soddisfatti, ciò non dipende evidentemente da deficienze intrinseche, da lacune nell'allestimento, dalla partecipazione o dall'adesione dei sardi: sotto questo aspetto Iglesias può andar fiera del successo sempre crescente della manifestazione. E questa quarta edizione segna una tappa progressiva di notevole respiro, che dilata la fiera stessa, con la sua eco e con la sua risonanza, in tutta la nostra Isola. La fiera, in altri termini è oramai entrata nella coscienza di tutti i sardi.<br>Altri sono dunque i motivi di disappunto perché ad altri confini è rivolta ormai l'ambizione degli organizzatori. La loro volontà tesa, sì proietta verso il futuro, aspira a varcare il mare, con l'auspicio che questa fiera desti nelle successive edizioni un'eco nazionale durevole.<br>E’ poi tanto pretensiosa o temeraria questa aspirazione ?<br>Non ci pare affatto: anzi, essa è una logica ed inevitabile conseguenza dei progressivi sviluppi, dei. tangibili 'miglioramenti realizzati in questo primo quadriennio. Questi quattro anni, per l'organizzazione fieristica, hanno costituito un banco di prova, un rigoroso tirocinio, un severo allenamento: la confluenza di tutte queste esperienze ha generato quest'ultima edizione, che è certamente, rispetto a quelle precedenti, la più felice e persuasiva.<br>Ma, a questo punto, con tale corredo di esperienze e di capacità, di successi e di realizzazioni, bisogna risolversi a fare il passo più importante e decisivo.<br>E qui ci soccorre il motto del Poeta, che, ad onta di certi italiani di cartapesta che vorrebbero -misconoscerlo, è pur sempre una delle voci più vive dell'Italia contemporanea: - - Rinnovarsi o morire! -- dice questo poeta dalle molte vite. Ed il suo motto si adatta oggi fedelmente alla Fiera di Iglesias. In un piano regionale infatti essa ha raggiunto l'optimum. Non si può fare di meglio o di più. Ma questa rassegna non può restare ancorata ad una formula regionale, che costituisce, in certo senso, una sorta di capestro o di limite alle sue possibilità dì espansione e di dilatazione,<br>E’ legittima dunque, anzi doverosa, l'ambizione dei suoi organizzatori. Essi esigono giustamente dal Governo un riconoscimento più vasto ed impegnativo per questa manifestazione, che per tanti titoli e per molti ed evidenti motivi merita ormai dì essere inserita In un piano veramente nazionale.<br>D'altronde c'è qualcuno che in buona fede e con solidi argomenti possa- dimostrarci che esiste un'altra città italiana' cui spetti, più o meglio di Iglesias, il privilegio di allestire annualmente una rassegna nazionale delle industrie estrattive? Quale altro centro minerario della penisola può competere con Iglesias, può presentare la sua candidatura confortandola con «chances» migliori e con titoli almeno equivalenti? Altri, rispondendo a questi interrogativi, potrà, con maggior precisione tecnica, illustrare l'entità dei giacimenti sii. questa zona, la varietà dei filoni e dei minerali, la complessità e la modernità delle installazioni industriali, connesse alle miniere. A noi basta ricordane soltanto ciò che tutti sanno e cioè che la ricchezza mineraria dell’Iglesiente è tale da non temere alcun confronto con tutte le altre zone minerarie della penisola<br>Per tutte queste considerazioni espresse e per altre ancora che sottintendiamo per sottrarci al vischio della prolissitàs Iglesias ha i numeri ed il diritto dì presentare la sua candidatura per una Fiera mineraria di carattere nazionale ed internazionale, che con il riconoscimento ed 11 sostegno dello Stato, dopo quattro anni di lusinghieri e probativi successi, trasformi questa magnifica rassegna della capacità produttiva, delle risorse e delle ricchezze isolane in una rassegna assai più vasta ed impegnativa dell'industria mineraria italiana,<br>Questa non è un’utopia, né una delirante fantasia: è invece un concreto programma di lavoro e dì valorizzazione della, nostra Isola che il Governo deve affrontare seriamente, senza demagogia e senza dannose perplessità.<br>Una rassegna di tal genere potrà far convergere sull'Isola l'interesse aperto ed operante de! capitale italiano e straniero, i cui investimenti sono indispensabili per attivare ricerche, stimolare e potenziare molte industrie estrattive che oggi languiscono in Sardegna proprio per carenza di linfa. Sotto questa insegna e con tali sviluppi la Fiera iglesiente susciterà o ravviverà l'interesse di tutti gli italiani- e dì molti stranieri sulla nostra Isola: e ciò potrà generare anche a breve scadenza, frutti imponderabili, conseguenze estremamente vantaggiose per l'economia isolana e per quella nazionale.<br>Così questa quarta edizione di quest'opera che Carlo Meloni insieme a pochi altri collaboratori ideò nel tepido autunno del 1947, quando ancora tante ferite aperte dalla guerra recente sanguinavano e tante macerie erano nei cuori degli uomini e sulla nostra terra desolata, questa edizione ultima, ripetiamo, chiude forse un primo ciclo dì lodevolissima attività e di preziose esperienze regionali e ne prepara un altro che dovrà irradiarsi su più ampia scala, suscitando altri consensi ed altri interessi al di là dei confini ormai angusti della nostra Isola,<br>Noi ci auguriamo, congedando questa pubblicazione, di veder garrire al sole di un altro ottobre non lontano, accanto al tricolore ed al vessillo rossoblù della nobile città di Villa di Chiesa, il gran pavese d'altre nazioni che non vorranno ricusare l'invito di quest'Isola, che dalla sua civiltà millenaria, documentata appunto da quei metalli che il mitico popolo nuragico sapeva forgiare con arte originalissima, ha derivato un suo costume cortese e una tradizione di franca generosità. | |
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'''MARCELLO SERRA'''<br> | '''MARCELLO SERRA'''<br> |
Versione attuale delle 15:06, 4 dic 2012
IL GRAN PAVESE
Dopo quattro anni di esperienza e di successi la Fiera d'Iglesias merita ormai di essere inscritta in un piano veramente nazionale.
Un anno fa, un giornalista estroso, in un suo rapido <<pezzo» sulla III Fiera d'Iglesias, paragonava le repliche di questa manifestazione fieristica alla ristampa di un libro fortunato, che vede aumentare i suoi lettori e consolidare il suo successo, ad ogni nuova edizione.
Infatti, come per quel libro, anche la Fiera iglesiente, ogni anno si arricchisce d'altri capitoli interessanti -e perfeziona !a sua veste ed il suo carattere.
Carlo Meloni, che è L'autore appassionato di questa bella opera, ogni anno, ne rivede tutte le pagine con amore puntiglioso: corregge, elimina, integra, amplia ogni volto con la volontà precisa di giungere al capolavoro. Egli è dunque oltre che autore, editore, impaginatore e spesso anche critico di sé stesso-
Perché, come tutti i veri realizzatori, Carlo Meloni non è ma? interamente soddisfatto del suo lavoro,
— La perfezione è ancora lontana - egli ci dice, quando ci congratuliamo con lui per l'esito lusinghiere di questa IV edizione della Fiera.
E' ben altro quello che dobbiamo conseguire! -soggiunge - Questo è ancora un esperimento: ma fra qualche anno!...
E s'interrompe forse per non dire troppo, o forse perché la sua indole riservata ed il suo carattere ritroso lo fanno desistere dalle amplificazioni e gli vietano di fare previsioni di anticipare un .programma per il futuro, che a molti sardi, almeno oggi, potrebbe sembrare utopistico,
Ma il suo sguardo distaccalo, quasi assunte tradisce i suoi pensieri: esso e più eloquente delle parole. E noi crediamo di poter indovinare quel che egli non dice nel suo riserbo, di intuire la segreta ambizione dì Carlo Meloni e dei. suoi preziosi collaboratori. Sappiamo quale volontà anima i dirigenti delle miniere al cui specialmente si deve la pratica realizzazione di questa Fiera, Una Fiera, che non sarà mai ripetuto abbastanza, è nata e vive unicamente per la valorizzazione mineraria dell'Isola. Mentre tutte le altre manifestazioni barano carattere accessorio, integrativo,
Ora, se gli organizzatori ed i dirigenti della Fiera non possono dirsi interamente soddisfatti, ciò non dipende evidentemente da deficienze intrinseche, da lacune nell'allestimento, dalla partecipazione o dall'adesione dei sardi: sotto questo aspetto Iglesias può andar fiera del successo sempre crescente della manifestazione. E questa quarta edizione segna una tappa progressiva di notevole respiro, che dilata la fiera stessa, con la sua eco e con la sua risonanza, in tutta la nostra Isola. La fiera, in altri termini è oramai entrata nella coscienza di tutti i sardi.
Altri sono dunque i motivi di disappunto perché ad altri confini è rivolta ormai l'ambizione degli organizzatori. La loro volontà tesa, sì proietta verso il futuro, aspira a varcare il mare, con l'auspicio che questa fiera desti nelle successive edizioni un'eco nazionale durevole.
E’ poi tanto pretensiosa o temeraria questa aspirazione ?
Non ci pare affatto: anzi, essa è una logica ed inevitabile conseguenza dei progressivi sviluppi, dei. tangibili 'miglioramenti realizzati in questo primo quadriennio. Questi quattro anni, per l'organizzazione fieristica, hanno costituito un banco di prova, un rigoroso tirocinio, un severo allenamento: la confluenza di tutte queste esperienze ha generato quest'ultima edizione, che è certamente, rispetto a quelle precedenti, la più felice e persuasiva.
Ma, a questo punto, con tale corredo di esperienze e di capacità, di successi e di realizzazioni, bisogna risolversi a fare il passo più importante e decisivo.
E qui ci soccorre il motto del Poeta, che, ad onta di certi italiani di cartapesta che vorrebbero -misconoscerlo, è pur sempre una delle voci più vive dell'Italia contemporanea: - - Rinnovarsi o morire! -- dice questo poeta dalle molte vite. Ed il suo motto si adatta oggi fedelmente alla Fiera di Iglesias. In un piano regionale infatti essa ha raggiunto l'optimum. Non si può fare di meglio o di più. Ma questa rassegna non può restare ancorata ad una formula regionale, che costituisce, in certo senso, una sorta di capestro o di limite alle sue possibilità dì espansione e di dilatazione,
E’ legittima dunque, anzi doverosa, l'ambizione dei suoi organizzatori. Essi esigono giustamente dal Governo un riconoscimento più vasto ed impegnativo per questa manifestazione, che per tanti titoli e per molti ed evidenti motivi merita ormai dì essere inserita In un piano veramente nazionale.
D'altronde c'è qualcuno che in buona fede e con solidi argomenti possa- dimostrarci che esiste un'altra città italiana' cui spetti, più o meglio di Iglesias, il privilegio di allestire annualmente una rassegna nazionale delle industrie estrattive? Quale altro centro minerario della penisola può competere con Iglesias, può presentare la sua candidatura confortandola con «chances» migliori e con titoli almeno equivalenti? Altri, rispondendo a questi interrogativi, potrà, con maggior precisione tecnica, illustrare l'entità dei giacimenti sii. questa zona, la varietà dei filoni e dei minerali, la complessità e la modernità delle installazioni industriali, connesse alle miniere. A noi basta ricordane soltanto ciò che tutti sanno e cioè che la ricchezza mineraria dell’Iglesiente è tale da non temere alcun confronto con tutte le altre zone minerarie della penisola
Per tutte queste considerazioni espresse e per altre ancora che sottintendiamo per sottrarci al vischio della prolissitàs Iglesias ha i numeri ed il diritto dì presentare la sua candidatura per una Fiera mineraria di carattere nazionale ed internazionale, che con il riconoscimento ed 11 sostegno dello Stato, dopo quattro anni di lusinghieri e probativi successi, trasformi questa magnifica rassegna della capacità produttiva, delle risorse e delle ricchezze isolane in una rassegna assai più vasta ed impegnativa dell'industria mineraria italiana,
Questa non è un’utopia, né una delirante fantasia: è invece un concreto programma di lavoro e dì valorizzazione della, nostra Isola che il Governo deve affrontare seriamente, senza demagogia e senza dannose perplessità.
Una rassegna di tal genere potrà far convergere sull'Isola l'interesse aperto ed operante de! capitale italiano e straniero, i cui investimenti sono indispensabili per attivare ricerche, stimolare e potenziare molte industrie estrattive che oggi languiscono in Sardegna proprio per carenza di linfa. Sotto questa insegna e con tali sviluppi la Fiera iglesiente susciterà o ravviverà l'interesse di tutti gli italiani- e dì molti stranieri sulla nostra Isola: e ciò potrà generare anche a breve scadenza, frutti imponderabili, conseguenze estremamente vantaggiose per l'economia isolana e per quella nazionale.
Così questa quarta edizione di quest'opera che Carlo Meloni insieme a pochi altri collaboratori ideò nel tepido autunno del 1947, quando ancora tante ferite aperte dalla guerra recente sanguinavano e tante macerie erano nei cuori degli uomini e sulla nostra terra desolata, questa edizione ultima, ripetiamo, chiude forse un primo ciclo dì lodevolissima attività e di preziose esperienze regionali e ne prepara un altro che dovrà irradiarsi su più ampia scala, suscitando altri consensi ed altri interessi al di là dei confini ormai angusti della nostra Isola,
Noi ci auguriamo, congedando questa pubblicazione, di veder garrire al sole di un altro ottobre non lontano, accanto al tricolore ed al vessillo rossoblù della nobile città di Villa di Chiesa, il gran pavese d'altre nazioni che non vorranno ricusare l'invito di quest'Isola, che dalla sua civiltà millenaria, documentata appunto da quei metalli che il mitico popolo nuragico sapeva forgiare con arte originalissima, ha derivato un suo costume cortese e una tradizione di franca generosità.
MARCELLO SERRA