Dopo Scurigadroxiu e Indiani d'America, Africa è il soggetto dell'azione pittorica di Sergio Putzu, che ancora una volta, con forza e umiltà, si misura con le forme e lo spirito dì civiltà antiche e tenaci.
Preceduta da un lungo lavoro di documentazione, di studio e di applicazione, la mostra sull’Africa (o dell'Africa) è espressione di un’arte capace di interrogarsi, di domandare, di rispondere. La sfida che l’artista lancia è un tributo, un atto d’amore dedicato al continente dove è nata la vita, dove è nato l’uomo. E ancora una volta, in Sergio, l’azione è arte, l'arte è politica. E politica è la scelta di dipingere, realisticamente e senza sentimentalismi di maniera, popolazioni e popoli che hanno subito, o ancora oggi subiscono, sfruttamento e violenza, morale e culturale prima ancora che economica. La lotta per la vita, la morte, la potenza della natura, gli odori, i suoni, l’appartenenza a un luogo e a una storia diventano materia per una narrazione raffinata e incalzante, ammirata e malinconica nello stesso tempo. Le trentacinque opere, incastonate in splendide ed elaborate “cornici parlanti” (che silenziosamente dialogano col soggetto del quadro e con chi osserva), sono a disposizione di chi non ha paura di stupirsi, di sorridere, di commuoversi.
L'Assessore alla Cultura
Marco Pisu