"Il boia" di Pär Lagerkvist (trad. dallo svedese e introduzione di Massimo Ciaravolo) - Iperborea, 1997.
“Libro di battaglia” incentrato sul problema del male, sia come forza legata alla natura dell’uomo, che come presenza co-stante nella storia.
"Il boia" di Pär Lagerkvist (trad. dallo svedese e introduzione di Massimo Ciaravolo) - Iperborea, 1997.
“Libro di battaglia” incentrato sul problema del male, sia come forza legata alla natura dell’uomo, che come presenza co-stante nella storia.
"Il tempo di Sua Grazia" di Eyvind Johnson (traduzione dallo svedese di Andreas Sanesi, postfazioni di Monica Setterwall Wranne e Fulvio Ferrari) - Iperborea, 1960.
È un mondo così vicino e così lontano dal nostro, quello dei longobardi: costumi, intrighi e passioni ci riportano a quella zona d’ombra della storia occidentale in cui lo splendore politico e intellettuale dell’antichità classica si oscura, si contamina, si trasforma in qualcosa di nuovo, dai contorni ancora incerti e mobili.
"Storia con cane" di Lars Gustafsson (trad. dallo svedese e introduzione di Carmen Giorgetti Cima) - Iperborea, 1995.
L’incendio di un porticciolo turistico, il suicidio del vicino e l’uccisione brutale di un cane randagio sono il punto di partenza della graduale presa di coscienza, da parte del giudice texano Erwin Caldwell, del problema del male e della sua radicata presenza nel mondo.
"Il libro di Blanche e Marie" di Per Olov Enquist (traduzione dallo svedese di Katia de Marco, postfazione di Dacia Maraini) - Iperborea, 2006.
Parigi, inizi del xx secolo. Blanche Wittman, un tempo “regina delle isteriche” e paziente preferita del celebre professor Charcot della Salpêtrière, poi assistente di laboratorio di Madame Curie, ormai ridotta a un torso dalle ripetute amputazioni rese necessarie dalle lesioni causate dalla radioattività, scrive febbrilmente con l’unica mano che le resta un “Libro delle Domande”, una sorta di diario intimo sulla natura dell’amore, per scoprire, per dirla con parole sue, “la relazione tra il radio, la morte, l’arte e l’amore.”
"Un vagabondo suona in sordina" di Knut Hamsun (traduzione dal norvegese e postfazione di Fulvio Ferrari) - Iperborea, 2005.
“Io non ho omicidi da raccontare, ma gioie e sofferenze e amori. E l’amore è violento e pericoloso quanto un omicidio.”
"La vergine fredda" di Jørn Riel (traduzione dal danese e postfazione di Carola Scanavino) - Iperborea, 2002.
Bianco ovunque, il bianco di una neve perennemente immacolata, distese scintillanti, iceberg che i giochi di luce trasformano in fantomatici velieri alla deriva, un cielo vertiginosamente alto, di un azzurro così azzurro da parere il colore dell’eternità, e poi una notte interminabile di buio e silenzio che dura sei lunghi mesi: una natura estrema, quella artica, che non lascia indenne nessuno.
Iperborea è nata nel 1987 con il preciso obiettivo di far conoscere la letteratura dell'area nord-europea in Italia. Primi a esplorarla in maniera sistematica, si è potuto farlo con vasta libertà di scelta e una produzione di altissima qualità, che spazia dai classici e premi Nobel, inediti o riproposti in nuove traduzioni, alle voci di punta della narrativa contemporanea.